Scegliere il reggicalze
Prima di scegliere il reggicalze bisogna dire cosa sia. Esso è costituito da una fascia che si posiziona all’altezza della vita e che scende sui fianchi, dalla quale partono delle piccole bretelle, realizzate in materiale elastico e con la possibilità di regolarne la lunghezza, chiamate giarrettiere o giarrettelle, a cui vengono fissate le calze. Solitamente le giarrettiere sono quattro, anche se esistono modelli di reggicalze che presentano dalle due alle otto giarrettiere.
Posizionate in modo longitudinale rispetto alla coscia, queste giarrettiere presentano dei gancetti a slitta o a pinza nella parte inferiore, che servono a tenere le calze in posizione. Spesso questo tipo di indumento viene indossato insieme ad altri capi di intimo femminile, ad esempio i corsetti o le guaine contenitive.
Storia e origini del reggicalze
E prima di addentrarci nel come scegliere il reggicalze, andiamo a curiosare nella sua storia. La prima comparsa del reggicalze nella storia dell’intimo femminile si può far risalire intorno all’Ottocento. Si pensa che l’invenzione sia dovuta a Gustave Eiffel, anche se non è una notizia certa e potrebbe essere una leggenda. Quello che non è leggenda, invece, è che i primi modelli di reggicalze potevano provocare seri problemi di circolazione, tanto da spingere alcune persone, tra cui un merciaio di nome Fereol Dedieu, a cercare di ovviare il problema proponendo nuovi modelli anche se non esteticamente paragonabili al primo.
La prima grande diffusione dei corsetti che presentavano anche dei lacci per agganciare le calze e tenerle in posizione avvenne verso il 1893 in Gran Bretagna. Bisognerà invece aspettare una ventina di anni per arrivare al reggicalze come siamo abituati a vederlo: fu assemblato da un sarto di nome Paul Poiret, spinto dalla convinzione che i vecchi e ingombranti busti e corsetti potessero essere finalmente sostituiti da un indumento altrettanto funzionale ma molto più confortevole, senza perdere nessuno dei suoi pregi estetici.
Negli anni Settanta, infatti, una famoso stilista, Chantal Thomas, creò una linea di biancheria intima sexy e seducente per donne di una classe sociale piuttosto alta, tra cui figurava anche il famoso reggicalze. Così esso guadagnò un po’ di terreno anche durante il corso degli anni Ottanta, nonostante non riuscì a perdere del tutto la sua aura di eccessiva provocazione e di peccaminosità che ancora oggi lo contraddistingue.
Come accada più o meno con qualsiasi capo di abbigliamento che esce dai binari della normalità, anche la sua fortuna è legata all’immaginario scenografico e filmico che ha accompagnato al sua esistenza, influenzandone la diffusione e alimentandone il retroscena un po’ piccante che lo accompagna. Uno dei primi film a renderlo protagonista è sicuramente “L’angelo Azzurro”, la cui locandina mostrava una bellissima Marlene Dietrich immortalata in una posa molto provocante con addosso, appunto, un reggicalze.
Un altro film che vede protagonista il reggicalze è “Luna di Fiele”, in cui una procace Emmanuelle Seigner si mostra alle telecamere con addosso impermeabile, reggicalze e tacchi a spillo. Ancora, nel film “Tacchi a spillo” vediamo uomini travestirsi da donne e scegliere tra i primi indumenti di intimo proprio il reggicalze.
Per quel che riguarda il suo nome, in francese viene chiamato “porte-jarretelles”, gli inglesi lo chiamano “garter-belt” e gli americani, invece, “suspender-belt”. Oggi ovviamente a scegliere il reggicalze sono donne di ogni formazione culturale.
Scegliere il reggicalze come simbolo di femminilità
Per la sua conformazione il reggicalze nasce per uno scopo puramente funzionale, ossia quello di sorreggere le calze di una volta, che di certo non erano realizzate con l’ergonomia e i materiali di oggi. Quando negli anni Sessanta l’apparizione dei pratici ed economici collant fece praticamente collassare l’industria del reggicalze, questo indumento riuscì comunque a sopravvivere in una nicchia particolare, quella dell’erotismo e del feticismo, diventando una vera e propria icona della femminilità più spregiudicata e seducente.
Anche al giorno d’oggi non ha perso questi valori, e le donne che decidono di scegliere il reggicalze e lo indossano, sicuramente sono donne particolari, sofisticate, dalla mentalità aperta e dotate di uno spiccato senso della seduzione dell’eroticità. Non per niente, sono tanti gli uomini che hanno dichiarato di poter perdere la testa per una donna che indossi questo tipo di indumento intimo, considerandolo uno dei protagonisti delle loro fantasie più feticiste e trasgressive.