Scegliere tra corsetto e bustino
Un vero corsetto, per definirsi tale, deve necessariamente essere realizzato da uno specialista in corsettiere, quindi un sarto qualificato, che lo confezionerà sulla misura del corpo della persona che lo desidera. Il corsetto viene utilizzato per modificare le forme del corpo, snellendolo per adeguarsi ai canoni della moda del momento o enfatizzando le curve, nel caso delle donne, stringendo il punto vita e dando risalto ai fianchi. Ci sono stati anche periodi in cui i corsetti erano utilizzati per raddrizzare la postura senza alcun fine estetico, difatti avevano una forma tubolare e contenitiva che minimizzava i fianchi e il petto.
I bustini vengono impiegati anche dagli uomini che desiderano una figura più snella, anche se nel lasso di tempo compreso tra il 1820 e i quindici anni successivi era in voga un corpo a clessidra anche tra la popolazione maschile, che veniva ottenuta indossando, per l’appunto, il corsetto. I corsetti infatti stringono il dorso a partire dalla zona sottostante le braccia, fino alla vita. Il bustino invece inizia a stringere da sotto l’area del petto e scende al di sotto dei fianchi. Alcuni dei modelli più rari possono arrivare anche fino alle ginocchia.
I modelli di corsetti più corti invece vengono utilizzati per il contenimento dell’addome (cioè da dove comincia il costato fino alla vita) e vengono chiamati “stringi vita”.
Alcuni modelli di corsetto sono anche dotati di apposite giarrettiere che permettono di reggere le calze (in alternativa, al corsetto si può sovrapporre un reggicalze indossato all’altezza della vita). Solitamente il corsetto viene utilizzato a supporto dell’abito e aiuta a distribuire l’abbondante stoffa degli indumenti particolarmente larghi, ad esempio le crinoline. Per ammorbidire le linee del corsetto e per evitare che vada a contatto con gli indumenti può anche essere utilizzato, sopra al corsetto, uno speciale copri-corsetto.
Corsetti: come sono fatti
Solitamente i corsetti vengono realizzati utilizzando una serie di materiali estremamente flessibili, ad esempio il cotone, la pelle o il cotuil, che vengono poi resi rigidi da apposite stecche, chiamate anche busti o coste, successivamente infilate in apposite canalette realizzate nella stoffa o nella pelle.
Nel XIX secolo, l’anno di massimo furore per il corsetto, le stecche erano realizzate in acciaio o in osso di balena oppure, come soluzione meno costosa, venivano utilizzate i gambi delle piume d’oca assemblati insieme fino a formare delle solide strisce.
Al giorno d’oggi i corsetti di qualità inferiore vengono realizzati con materiali plastici, mentre quelli di qualità superiore utilizzano fuscelli o spirali in acciaio, che assicurano anche una maggiore resistenza e solidità. Tra gli altri materiali che attualmente vengono utilizzati per realizzare le stecche ci sono anche il legno, l’avorio e il bambù.
L’arte di creare corsetti viene chiamate “corsetteria”, che è il termine che viene utilizzato per identificare questo particolare capo d’abbigliamento. Chi realizza fisicamente i corsetti si chiama alla francese “Corsettier” o “corsettiere” o anche, molto banalmente, sarto di corsetti.
Nella maggior parte dei casi, anche se non è obbligatorio, i corsetti presentano un’allacciatura nella parte posteriore, con lacci che vengono stretti o allentati per modificare la postura del soggetto che lo indossa. La moda dell’allacciatura è cambiata, storicamente, in base al risultato che era di moda ai tempi, e abbiamo incontrato allacciature dall’alto al basso, dal basso all’alto o in entrambe le modalità nel caso di corsetti con una doppia allacciatura che terminava nel centro del corsetto.
Data la posizione dell’allacciatura non è facile (anche se non è impossibile) allacciare correttamente un corsetto senza l’aiuto di una seconda persona, per questo nel periodo di massima fruizione dei corsetti, quindi in epoca vittoriana, le dame dell’alta società utilizzavano l’aiuto di una cameriera per allacciare il corsetto, mentre gli uomini facevano affidamento all’aiuto dei loro valletti.
Ci sono alcuni modelli di corsetti che presentano anche un’apertura sulla parte anteriore con bottoni o gancetti chiamati a “busque”, che consentono di trovare la posizione più confortevole possibile coi laccetti e mantenerla tale, indossando e togliendo il corsetto con l’apertura anteriore (anche se con questo modo si rischia di danneggiare l’apertura sul davanti se non si smollano i lacci).
È importante sottolineare che è praticamente impossibile allacciarsi il corsetto senza essere aiutati da un’altra persona soprattutto se i lacci sono allacciati troppo stretti per ridurre al massimo il punto vita. In un’epoca come la nostra dove non esistono servitori che aiutano le persone a vestirsi, spesso i corsetti vengono allacciati dai rispettivi partner.
Come scegliere tra corsetto e bustino
Una volta che si è deciso di acquistare un vero corsetto e non un corpino o un bustino, quello che bisogna guardare sono le stecche. I corsetti contemporanei di una certa qualità infatti sono tutti dotati di stecche in acciaio, che mantengono tesa la stoffa ed evitano il formarsi di pieghe sulla vita e ammassamenti sulla schiena, dove si allaccia. Le stecche della parte superiore e il corpino invece sono realizzati in plastica.
Per valutare la qualità delle stecche basta piegarle leggermente di modo che, una volta rilasciate, ritornino di scatto nella loro posizione originale. Se invece si annodano sicuramente non renderanno il corpetto comodo da indossare. Nel caso in cui le stecche sulla parte anteriore e posteriore del corsetto siano piuttosto rigide, quelle attorno al corsetto possono anche permettersi di essere un po’ più morbide.
Tessuto
Il tessuto con cui è realizzato è un’altra caratteristica fondamentale da tenere presente per la scelta del corsetto più adatto. Solitamente infatti, anche nel caso non venga indossato molto stretto, la tela deve comunque essere forte e pesante. I corsetti moderni nella maggior parte dei casi sono provvisti di una fodera interna mentre la parte esterna è realizzata con un tessuto che segue le tendenze della moda: questo potrebbe impedirci di vedere lo strato di tela più spessa ma vi renderete comunque conto, al tatto, della sua resistenza semplicemente strattonando la tela e saggiandone la consistenza. Se il tessuto scricchiola tra le vostre mani vuol dire che è troppo sottile e troppo poco robusto per svolgere alla perfezione il suo ruolo.
Chiusura
La chiusura standard per la parte anteriore di un corsetto è la stecca in acciaio in quanto rappresenta praticamente l’unico tipo di chiusura adeguata, per la sua forza. I gancetti e gli occhielli purtroppo non hanno una durata paragonabile a quella della stecca d’acciaio, e le cerniere zip non sono molto indicate. La stecca è realizzata fondamentalmente con un pezzo di acciaio sul quale vengono applicati bottoni e passanti. Nel caso in cui un corsetto non sia provvisto delle apposite stecche deve comunque avere un altro tipo di intelaiatura altrettanto rigida che svolga la medesima funzione.
Lacci
I lacci che si trovano nella parte posteriore del corsetto nella maggior parte dei casi sono realizzati in cotone, esattamente come le stringhe delle scarpe. In alcuni casi possono essere usati dei nastri, anche se spesso non sono abbastanza resistenti. Anche gli occhielli devono essere realizzati ad arte e applicati nel modo corretto in quanto rischiano di staccarsi; a questo proposito è importante controllare che la parte posteriore sia provvista delle necessarie guarnizioni. Ai lati dell’occhiello, inoltre, dovrebbero essere presenti delle stecche piuttosto solide di modo che la tensione sia distribuita più equamente.
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