Combattere il caldo delle ondate di calore
Ci siamo ormai rassegnati all’annuncio che, periodicamente, i mezzi di comunicazioni diramano: “In arrivo un’ondata di calore”. E tutti pensiamo subito a come faremo a combattere il caldo che sta per soffocarci. Ma cos’è esattamente un’ondata di calore, e qual è la sua origine?
Un’ondata di calore è una condizione meteorologica estrema tipica dei periodi estivi, in corrispondenza della quale si registrano temperature particolarmente elevate e superiori alla media del periodo. L’identificazione di questo fenomeno non è solo percettiva, ma i criteri sono stati definiti dal World Meteorological Organization (Organizzazione Mondiale della Meteorologia, WMO) e, Paese per Paese, riguardano il confronto fra temperature registrate e la media delle temperature storiche dello stesso periodo.
Le ondate di calore sono associate non solo alle temperature elevate, ma anche all’umidità relativa presente nell’aria, che tende ad accentuare la nostra percezione del fenomeno e rendono più difficile combattere il caldo. Come? Il sistema di termoregolazione del nostro organismo è basato sulla sudorazione: il sudore prodotto dalla nostra pelle infatti, evaporando, determina un abbassamento della temperatura. Quando però l’umidità presente nell’aria è elevata, il processo di evaporazione è ostacolato e il corpo non riesce a raffreddarsi in modo efficiente.
Il vapore rimane letteralmente attaccato alla nostra pelle senza potersi disperdere, e le conseguenze sono la percezione di una temperatura ben superiore a quella effettivamente registrata dai termometri. Tutti noi conosciamo bene, purtroppo, la sensazione di “appiccicaticcio” derivante da un’umidità dell’aria troppo elevata.
Gli effetti negativi sull’organismo derivanti dall’eccesso di calore ed umidità sono inoltre accentuati col protrarsi dell’ondata: mentre tale fenomeno è tutto sommato sopportabile per poche ore, mentre una durata di più giorni mette seriamente a rischio il nostro benessere e la salute dei più deboli. Mentre per chi è giovane e sta bene si tratta tutto sommato di un disturbo fastidioso e dalle conseguenze limitate, sono soprattutto gli anziani, i bambini ed i malati a risentire in modo più serio di queste condizioni sfavorevoli.
Per consentire alle autorità sanitarie ed alla popolazione di essere avvertita per tempo dell’arrivo di un’ondata di calore e prepararsi adeguatamente a combattere il caldo, la Protezione Civile ha istituito un apposito servizio di sorveglianza, operativo dal 15 maggio al 15 settembre 2010, che ‘permette la previsione e prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute della popolazione’ in riferimento a 27 città italiane; il link al sito è riportato in fondo alla pagina.
Combattere il caldo per evitare rischi alla salute
Combattere il caldo non è solo una questione di comfort. Esistono infatti categorie di persone particolarmente sensibili all’eccesso di calore, che potrebbe mettere a rischio la loro salute: gli anziani, i neonati ed i bambini piccoli, i malati cronici e gravi (ipertesi, diabetici, cardiopatici, dializzati), le persone non autosufficienti e quelle che assumono regolarmente farmaci. Anche chi gode di ottima salute, però, può essere un soggetto a rischio per via del suo stile di vita: chi infatti è costretto a stare all’aperto per via del lavoro o dello sport deve prestare attenzione durante i momenti di maggior caldo.
Il classico “colpo di calore” si manifesta con un improvviso abbassamento della pressione, nausea, debolezza, palpitazioni, crampi e difficoltà di respirazione. La temperatura corporea può anche arrivare rapidamente ai 40-41°C, e in contemporanea si ha il blocco della sudorazione: la cute appare arrossata, calda e secca. Le persone colpite da questo disturbo devono essere innanzitutto portate in un luogo fresco, distese con le gambe sollevate rispetto al corpo, ventilate e reidratate con acqua fresca non ghiacciata, sale e zucchero.
Si può anche mettere un asciugamano bagnato o del ghiaccio sulla fronte, ed avvolgere il corpo in un lenzuolo umido per consentire al corpo di ritornare alla giusta temperatura. Nei casi più gravi e quando il colpo di calore interessa i soggetti più a rischio è opportuno chiamare un medico o il servizio di emergenza sanitaria (118).
Un nemico invisibile, soprattutto per chi abita in città, è l’ozono. Questa molecola viene prodotta dall’azione intensa dei raggi solari sui prodotti derivanti dai processi di combustione (e, quindi, anche dalle emissioni dei veicoli a motore). L’esposizione a livelli eccessivi di ozono causa gravi conseguenze sull’apparato respiratorio, ed è per questo che vige l’obbligo per le amministrazioni locali di avvisare la popolazione qualora la concentrazione di questo gas in atmosfera superi la cosiddetta “soglia di informazione”.
Questo limite viene superato quando, per almeno tre ore consecutive, si misurano concentrazioni di ozono superiori a 180 µg/m³: per informazioni in tempo reale, si consiglia di consultare i siti internet delle Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) regionali, in costante aggiornamento.
Buoni consigli per combattere il caldo
Per combattere il caldo innanzitutto dovete evitare di esporvi al calore quando non strettamente necessario: nelle ore più calde della giornata (indicativamente, dalle 11 alle 17), se non necessario, meglio rimanere in casa.
Ma anche la propria abitazione si può rivelare un vero e proprio forno: per combattere il caldo in casa dovete evitare un eccessivo irraggiamento diretto, e per farlo può essere indicata l’installazione di tende da sole. Meglio tenere le tapparelle abbassate: non del tutto ovviamente, per consentire la circolazione dell’aria, ma abbastanza per non far penetrare la luce diretta del sole. Anche persiane e veneziane devono rimanere socchiuse, soprattutto quelle rivolte verso sud.
Se possediamo un condizionatore è certamente più facile combattere il caldo in casa, ma senza esagerare: regoliamolo su temperature che non siano troppo differenti da quelle esterne, per evitare lo shock di calore sia quando entriamo in casa, che quando usciamo all’aperto. L’ideale sarebbe avere una temperatura interna di almeno 25-27°C. Questa buona norma è da tenere in considerazione anche quando, in auto, accendiamo il sistema di climatizzazione. Passare dal “troppo caldo” al “troppo freddo” può causare l’insorgenza di raffreddori, bronchiti e dolori muscolari; il percorso inverso invece ci espone ad un vero e proprio shock termico, che l’organismo non è sempre in grado di assorbire. Si consiglia una differenza massima di 10°C fra interno ed esterno.
Oltre che essere una questione di benessere fisico per combattere il caldo, la scelta di una temperatura adeguata significa anche un risparmio dei consumi energetici: i condizionatori infatti consumano parecchia energia ed è ormai noto che d’estate la richiesta di corrente è maggiore che in inverno. Il rischio di un simile sovraccarico sulla rete di distribuzione può anche portare, come sperimentato da molti, a disastrosi black out.
I ventilatori, alternativa decisamente più economica ai condizionatori per combattere il caldo, comportano un dispendio energetico minore e hanno il vantaggio di facilitare la dispersione di calore del nostro corpo. Il moto d’aria, però, non deve essere rivolto direttamente verso le persone, ed è bene ricordarsi che con temperature superiori ai 32°C l’utilizzo dei ventilatori può rivelarsi più nocivo che benefico.
Se le temperature in casa non sono troppo elevate si può anche semplicemente ricorrere all’utilizzo di deumidificatori che, abbattendo il tasso di umidità dell’aria, consentono al nostro calore corporeo di disperdersi efficacemente.
Meglio evitare, inoltre, l’utilizzo dispositivi in grado di produrre calore come forni, ferri da stiro e asciugacapelli durante le ore più calde della giornata.
Per consentire al corpo la giusta traspirazione è opportuno scegliere indumenti leggeri (di lino o cotone) ed ampi. Assolutamente da evitare sono capi sintetici, di seta o troppo stretti, che letteralmente “si incollano” alla pelle e non consentono la corretta dispersione termica. Per lo stesso motivo è preferibile indossare scarpe aperte o sandali, anche perché l’eccessiva sudorazione all’interno di una calzatura chiusa può portare all’insorgere di micosi come ad esempio il comune “piede d’atleta”.
Quando si esce di casa, per combattere il caldo è inoltre opportuno scegliere abbigliamento dai colori chiari che riflettano i raggi solari, indossare un cappello o una bandana, e utilizzare sempre gli occhiali da sole. Attenzione alla qualità degli occhiali da sole: mai fidarsi di quelli comprati per strada o dai venditori ambulanti, perché non sempre questi accessori sono in grado di proteggere efficacemente dai raggi ultravioletti.
Chi pratica sport all’esterno deve fare attenzione ad evitare l’esposizione nelle ore più calde della giornata, e sarebbe una buona norma anche consultare il bollettino relativo ai livelli di ozono nell’aria: se la soglia di attenzione è stata superata, meglio rimanere a casa.
Qualche consiglio anche per i nostri animali domestici: cani e gatti soffrono molto per via della temperatura alta e devono combattere il caldo come noi, per cui è necessario lasciare sempre a loro disposizione abbondante acqua fresca. Meglio evitare le passeggiate nelle ore più calde della giornata, soprattutto per gli animali a pelo lungo, e fare attenzione a non lasciarli chiusi in macchina sotto il sole. Oltre al rischio concreto di collassi dovuti al calore, il padrone disattento (o negligente) può anche rischiare una denuncia per abbandono.
Alimentazione dell’estate contro il caldo
Poiché con il calore si tendono a dissipare grandi quantità di acqua, la regola d’oro per combattere il caldo è quella di seguire un’alimentazione ricca di liquidi. Bisogna bere molta acqua, almeno due litri al giorno, e far sì che anche le persone a rischio assumano una quantità sufficiente di liquidi. Accade infatti che, particolarmente nelle persone anziane, lo stimolo a bere sia poco accentuato, e che questi soggetti siano fortemente predisposti a fenomeni di disidratazione.
Per facilitare l’ingestione di una adeguata quantità di liquidi è ottimo ricorrere ai succhi di frutta, meglio se non zuccherati, che sono ricchi di acqua e di sali minerali (soprattutto sodio, potassio e magnesio, che reintegrano i sali dispersi durante la sudorazione). Tutti i liquidi che consumiamo, inoltre, non devono essere ghiacciati per evitare di causare uno shock termico (e una possibile congestione) all’organismo dovuto all’eccessivo sbalzo di temperature.
L’eccesso di calore determina frequentemente la carenza di appetito con il risultato che, quando arriva la fame, tendiamo a cibarci in modo disordinato e scorretto. È invece necessario autoeducarsi nella scelta dei cibi giusti, che si rivelano preziosi alleati per il nostro benessere.
I pasti per combattere il caldo devono essere leggeri e non troppo abbondanti: meglio “spezzettare” l’introduzione di calorie durante la giornata, facendo ad esempio molti spuntini a base di frutta. L’ideale sarebbe ripartire il fabbisogno energetico in cinque o sei pasti al giorno (tre pasti principali e due/tre spuntini), che evitano tra l’altro i cali di zuccheri durante la giornata.
Frutta e verdura sono fondamentali per combattere il caldo: sono infatti ricche di acqua e vitamine, e contribuiscono a reintegrare i sali minerali persi durante la sudorazione. Il loro elevato contenuto di antiossidanti, inoltre, contrasta l’azione di invecchiamento cellulare dovuta all’esposizione ai raggi solari.
Carne (preferibilmente bianca) e pesce sono i benvenuti nella nostra alimentazione, ma la cottura deve essere la più semplice possibile: alla griglia, al cartoccio o al vapore, e vanno evitati i condimenti eccessivi. Meglio un filo di olio extravergine di oliva che il ricorso a burro o margarina. Fra i formaggi è meglio consumare quelli freschi e ricchi di acqua, come ad esempio mozzarella o ricotta.
Sono assolutamente da evitare i piatti troppo cucinati, ricchi di grassi, le fritture: questi cibi sono difficili da digerire e andrebbero a sovraccaricare l’organismo già provato dal caldo eccessivo. Da evitare anche cibi ricchi di sale come insaccati, salumi e formaggi stagionati, che aumentano lo stimolo della sete e determinano ritenzione idrica quando in realtà, col caldo, i liquidi dovrebbero essere in continuo ricambio. Anche cibi piccanti, dolciumi e cioccolata vanno evitati. Se proprio ci vien voglia di dolce, meglio preferire macedonie di frutta o sorbetti.
Da evitare, sempre per combattere il caldo, il consumo eccessivo di sostanze eccitanti (tè, caffè) ed alcoliche, in particolar modo i superalcolici. L’alcool, oltre ad essere particolarmente calorico (7 Kcal per grammo, molto prossime alle 9 apportate dai grassi), richiama acqua durante il processo di metabolizzazione contribuendo a disidratare l’organismo.
Il gelato può essere considerato un’ottima alternativa a un pasto vero e proprio per combattere il caldo, soprattutto per chi è costretto a pranzare fuori casa: apportando il giusto quantitativo di calorie, rinfresca e contiene proteine, grassi e zuccheri. Certamente, nell’ottica di una dieta variata ed equilibrata, il suo consumo come sostitutivo di un pasto è consigliabile solo una volta ogni tanto, e perché l’apporto calorico non sia eccessivo è meglio evitare le creme e prediligere i gusti a base di frutta, più leggeri e digeribili.
Attenzione alla conservazione degli alimenti durante i periodi più caldi, soprattutto quelli deperibili come latticini e prodotti freschi (carne e pesce crudi). Bisogna cercare di esporli il meno possibile al calore nel tragitto fra supermercato e casa, e controllare che la temperatura del frigorifero sia adeguata e compresa fra 0 e +4°C.
In automobile quando la temperatura è torrida
Sappiamo tutti bene quanto un’automobile sotto il sole possa essere una vera e propria trappola infernale, anche se combattere il caldo in auto – grazie all’aria condizionata – è assai più facile che altrove. Ma non tutti la possiedono e non sempre la si può usare, vuoi per la brevità del tragitto, vuoi per altri motivi. Perciò anche qui è bene seguire qualche raccomandazione.
Prima di tutto per combattere il caldo è meglio mettersi in viaggio nelle ore più fresche della giornata, quelle che vanno dal tramonto alla prima mattinata. Se l’automobile è rimasta sotto il sole per molte ore, prima di accendere l’impianto di climatizzazione è bene percorrere qualche centinaio di metri coi finestrini abbassati, per ventilare adeguatamente l’abitacolo. Solo successivamente si può attivare l’aria condizionata, selezionando però una temperatura non troppo differente rispetto a quella esterna; attenzione anche a non dirigere il getto di aria direttamente sulle persone.
È buona norma, vista la formazione di code impreviste e la concreta possibilità di rimanere per ore incolonnati sotto il sole, portare con sé un’adeguata scorta di acqua e di liquidi. Molto utili sono i parasole dotati di ventose da attaccare ai finestrini dell’automobile, che permettono di schermare i raggi solari diretti e combattere il caldo in auto durante le soste prolungate.
Ricordiamoci infine che una sosta ogni tanto ci vuole, sia per sgranchire le gambe che per far riposare il conducente. Durante le pause, è opportuno bere ed alimentarsi con moderazione per evitare congestioni o fenomeni di improvvisa sonnolenza. Infine, mai lasciare persone o animali chiusi in macchina sotto il sole, nemmeno per brevi periodi: la temperatura interna dell’abitacolo può in breve tempo raggiungere e superare i 60°C.
Siti internet su come combattere il caldo
- Ministero della Salute
http://www.salute.gov.it/dettaglio/principaleFocusNuovo.jsp?id=14&area=caldo09&colore=2 - Protezione Civile
http://www.protezionecivile.it/minisite/index.php?dir_pk=1361&cms_pk=18062
e capitato anche a me ,’o una disabilita’75/100 ero in cucina ect soffro di episodi lipotimici x lavastoviglie ect se posso dire grazie e la solita donna che mi sava,avevo135/9o pressione misurata da quella stronza di infermiera che apensato bene di salvare l’immagine x il decoro della clinica e azienda dicendo che dovevo prendere il taxi x piu di un ora mi portarano giu in carrozzina e nesssun a detto nulla ect ora dopo 2 mesi mi sento ancora debole ,ect santoro armando bologna