Per praticarla è necessario un addestramento che richiede impegno, tempo e fatica. Al contrario, praticare un cesareo può signiflcare per certi versi imboccare una scorciatoia e percorrere una via già nota.
Può capitare, così, che la futura mamma non venga nemmeno informata di questa possibilità o che riceva informazioni non corrette, che non la invogliano a sottoporsi a questa procedura.
Il rivolgimento manuale: una tecnica da usare
Proprio per questi motivi, l’ospedale di Ciriè, insieme ad altri punti nascita italiani che offrono la possibilità di fare il rivolgimento podalico, ha deciso di mettersi in prima linea nel tentativo di far conoscare e diffondore questa metodica in tutto il Paese. Le iniziative messe in pista sono due: la prima è un progetto pilota che coinvolge la nostra Azienda Sanitaria, l’As1To 4 e che prevede che l’ospedale di Ciriè estenda la propria esperienza, ormai ampiamente consolidata, anche agli altri punti nascita più importanti della zona. Lo scopo è che tutti i centri di accoglienza siano in grado di offrire alle future mamma le stesse informazioni e assicurare loro il medesimo tipo di procedura. II secondo progetto, che ha già cominclato a muovere i primi passi, è chiamato G.I.R.O., Gruppo Italiano Rivolgimento Ostetrico, ed é sicuramente più complesso: infatti, prevede una campagna mediatica a livello nazionale, con il coinvolgimento di quotidiani, televisione, programmi scientifici, forum per la popolazione e corsi di addestramento per gli operatori.
In completa sicurezza
Ma a quale settimana di gravi gravidanza può essoro praticato il rivolgimento? E come funziona? In genere, viene eseguito intorno alla 36′ 47′ settimana”. Se la donna è al primo figlio, si procede un po’ prima, se ha già avuto almeno un parto si aspetta un po’ di più. La manovra dura pochi minuti ma è preceduta e seguita da una serie di controlli. Prima vierte fatta un’ecografia molto accurata, si stima il peso del bambino e la quantità di liquid amniotico; poi si esegue un esame della funzionalità della placenta o si fa un tracciato cardiografico di venti minuti. A questo punto si procede con la metodica che è semplice e avviene esclusivamente all’esterno del pancione. In modo molto dolce, l’operatore solleva con una mano il sederino del piccolo verso l’alto. Quindi una volta che il bambino, non essendo più infilato nell’imbuto del bacino, è pin libero di muoversi. pone l’altra mano sulla testina (più precisamente sulla nuca) e l’accompagna delicatamente in avanti per invogliarlo alla capriole. Dopo la manovra, il battito del bambino viene monitorato per circa sessanta minuti. Questo controllo verrà ripetuto a distanza di qualche ora e il giorno successivo’. Di solito, non c’e bisogno che la donna venga ricoverata. In alcuni centri la manovra viene eseguita ambulatorialmente, in altri in regime di day hospital.
Solo un po’ di fastidio
Ma la futura mamma puo sentire dolore? E soprattutto, il bambino può andare incontro a qualche disagio? La sensazione che si avverte può essere pari a un po’ di fastidio, ma è del tutto sopportabile. Quanto al benessere del bebè, come detto esso viene garantito da una procedura di sicurezza che prevede una serie di controlli prima e dopo il rivolgimento. Durante la manovra stessa, inoltre, il battito del cuoricino viene tenuto quasi costantemente sotto controllo. Nell’arco di soli due o tre minuti, del resto, la procedura è completata La percentuale di successo e davvero molto alta: raggiunge in media l’80 per cento.