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Le coperture da esterni sono strutture che possono essere fisse, semimovibili o completamente rimovibili, composte da un’ossatura che le sostiene e da una copertura che le ripara, realizzate in materiali e metodi diversi, resistenti alle variazioni di temperatura e alle intemperie.

Le coperture da esterno creano luoghi in giardino o sul balcone/terrazzo di piacevole permanenza nelle stagioni calde, dove poter pranzare, chiacchierare, rilassarsi, rimanendo all’ombra durante il giorno e riparati dalla brezza in serata, circondati anche da piante profumate e belle da vedere.

Tipologie di coperture da esterni

Per creare uno spazio riparato all’esterno, piacevole da vivere, si possono utilizzare diverse tipologie di prodotti:

  • Pergole e tettoie
    dove la parte principale della struttura è costituita dalla copertura, solitamente dello stesso materiale dell’ossatura a cui viene aggiunto un materiale ulteriore; possono essere addossate a una parete oppure autoportanti
  • Gazebo e casette
    sono piccoli padiglioni dove l’ossatura è la parte più importante, realizzata con diverse pareti a griglia, in diverso materiale rispetto alla copertura; possono avere la base circolare, rettangolare o quadrata
  • Tende in tessuto
    sono coperture idrorepellenti che possono riparare anche dalla pioggia e possono essere dotate di meccanismi manuali oppure automatici per l’apertura e la chiusura.

Tipologie di gazebo e pergolati: scegliere a seconda del posizionamento

A seconda di come si regge la struttura della copertura questa può essere:

  • Addossata a una parete della casa
  • A libera installazione ancorata al terreno
  • A libera installazione autoportante

Dimensioni delle coperture

Quale che sia la tipologia di copertura, vale una regola universale: tutte le coperture possono essere realizzate su misura, per lo spazio che abbiamo a disposizione oppure per quello che avevamo in mente, su un disegno preciso da presentare al falegname.

Altrimenti le coperture sono disponibili in kit da montare da soli, ed eventualmente anche da smontare alla fine dell’estate per conservarle meglio, e in questo caso le misure sono standard:

  • L’altezza rimane tra i 250 e il 350 centimetri
  • I lati del quadrato o del rettangolo della base, oppure il diametro del cerchio della base, non superano generalmente i 350 centimetri
  • A volte la profondità può arrivare a 600 centimetri; in ogni caso, le strutture prefabbricate o comprate in kit di montaggio, si possono affiancare le une alle altre per ampliarle, come se fossero moduli di una stessa struttura.

Come sono fatti pergole e gazebi

Le pergole o tettoie sono composte da una struttura verticale che sorregge un elemento orizzontale reticolare, sul quale viene sistemata la copertura, fissa o rimovibile.

La struttura verticale può essere formata semplicemente da pali e pilastri che sorreggono (o che si sorreggono tramite grandi vasi d’appoggio), oppure può essere anch’essa costituita da elementi reticolari.

I gazebi invece solitamente sono costituiti dalla struttura portante completamente reticolare e dalla copertura simile a quella delle pergole, ma solitamente fissa.

In alternativa il gazebo può semplicemente essere costituito da elementi verticali portanti in ferro o in pvc, sorretti da una copertura in tessuto: si tratta di strutture autoportanti e smontabili, sicuramente temporanee e non molto adatte a zone ventose.

Materiali delle coperture da esterno

Le coperture sono raramente in materiali pesanti come le tegole. Esse sono per lo più realizzate:

  • In materiale idrorepellente
  • In tessuto impermeabile
  • In stuoia di bambù
  • In listelli lignei
  • In lastre di vetro
  • In lastre di policarbonato

Tutti questi materiali (tranne l’ultimo, adatto di per sè) vengono opportunamente trattati per resistere alle avverse condizioni di temperatura e degli agenti atmosferici.

Nei primi due casi la copertura può essere anche removibile, nonché quindi lavabile. Negli ultimi tre casi si tratta di coperture fisse.

Materiali delle strutture

Le strutture possono essere realizzate in diversi materiali, la cui scelta dipende dal gusto personale e dall’effetto estetico che si vuole ottenere:

  • In legno: è la soluzione più diffusa e visivamente più “calda”; solitamente le essenze più utilizzate per questo scopo sono i legni delle conifere, come abete o pino, oppure il castagno e il teak, mentre per quanto riguarda la tipologia di lavorazione, vengono utilizzati il massello e il lamellare (gradevole alla vista e con buone qualità di durevolezza e resistenza)
  • In ghisa o materiali ferrosi, una scelta più economica ma anche più “fredda” esteticamente
  • In pvc, un materiale già di per sé resistente a intemperie e agenti esterni, più economico e dall’estetica gradevole, anche se non lussuosa.

Legno e ferro vanno opportunamente trattati perché non si deteriorino o non si arrugginiscano con le intemperie e le variazioni di temperatura.

Trattamenti dei materiali per esterno

Per far sì che i materiali appena elencati resistano alle condizioni avverse dell’esterno, esistono trattamenti appositi a cui essi vengono sottoposti in fase di fabbricazione.

Per quanto riguarda il legno, esso può venire impregnato in autoclave; dopo aver fatto uscire l’aria dai pori del legno, vengono iniettati in esso sali impregnanti liquidi, che una volta assorbiti hanno il compito di proteggere il legno da muffe e funghi, oltre che dagli agenti atmosferici, con un effetto che dura per alcuni anni.

Il legno può anche essere sottoposto a immersione. In ogni caso esso deve essere verniciato con un impregnante all’acqua oppure chimico che ne aumenta la resistenza, soprattutto all’azione decolorante del sole, e che può anche dare una colorazione differente a seconda del gusto del proprietario.

La verniciatura deve essere ripetuta una volta l’anno, per mantenere la struttura in buone condizioni.

Se il legno si gonfia a causa di pioggia e umidità, è sufficiente aspettare che arrivi il caldo per vederlo tornare all’aspetto originario.

I materiali ferrosi, come la ghisa, subiscono un processo di zincatura, che ha la funzione di evitare la formazione della ruggine quando il materiale entra a contatto con rugiada e pioggia.

Materiali invece come le leghe di alluminio sono di per sé più resistenti alla ruggine, ma risultano più leggeri di altri materiali ferrosi, come la ghisa.

Sistemi di ancoraggio

Anche quando la copertura è addossata a una parete, ma soprattutto quando non lo è, ha bisogna di sistemi di ancoraggio al terreno solidi e resistenti. Infatti uno degli agenti atmosferici più pericolosi per queste strutture è il vento: con la sua forza in certe condizioni può minacciare la stabilità e la stessa esistenza delle coperture esterne.

Esistono due sistemi di ancoraggio:

  • I pali che sorreggono tutta la struttura vanno fissati a terra, generalmente tramite degli elementi metallici
  • Quando non è possibile fissarli a terra, i pali vengono inseriti in grandi fioriere pesanti, che riempite di terra fanno da contrappeso

In alcune versioni, le coperture presentano pareti a griglia angolari, che in zone non colpite dal vento, possono anche reggersi da sole senza l’aiuto di ancoraggi al terreno.

Permessi per installare le coperture esterne

Le disposizioni riguardo i permessi per le coperture esterne dipendono da un Comune all’altro. Solitamente le coperture non sono considerate opere precarie e quindi necessitano di permessi e di autorizzazione comunale, dopo aver presentato l’apposita documentazione (scaricabile dal sito del Comune oppure prelevabile dall’Ufficio Tecnico dello stesso).

Se la copertura supera i 2,5 metri di altezza, potrebbe servire anche il consenso del proprietario vicino.

Inoltre tra la copertura e la proprietà confinante potrebbero essere richiesti 3 metri di distanza minima, perché l’ombra creata dal gazebo non crei fastidio ai vicini.

Per una copertura in un appartamento condominiale dotato di balconi e terrazzi, è necessario chiedere anche l’autorizzazione a tutti i condomini, tramite assemblea.

Dove sistemare le coperture

Per quanto riguarda coperture idrorepellenti (o tende da esterno) e pergole o gazebi addossati, è consigliabile utilizzarli su balconi e terrazzi: l’ancoraggio alla parete crea un’ulteriore barriera al vento e in secondo luogo le strutture addossate richiedono meno spazio complessivo a disposizione.

Le coperture autoportanti sono da preferire per i giardini piuttosto ampi, mantenendo sempre le disposizioni dei permessi.

Le coperture possono poggiare su diversi supporti:

  • Direttamente sul prato o sul terreno
  • Sulla pavimentazione del giardino, del terrazzo o del balcone
  • Su una pedana in legno opportunamente trattato, realizzata appositamente

In generale se è possibile è meglio scegliere una sistemazione della copertura che non sia troppo soggetta al vento e che possa creare un effettivo riparo dal sole dove questo si manifesta più frequentemente, anche se sarebbe consigliabile evitare la diretta esposizione a Sud: Sud-Ovest o Sud-Est a seconda anche che si preferisca la luce del mattino o quella del tramonto, sarebbero ottime. Considerare anche quale panorama si desidera vedere quando ci si rilassa nel gazebo.

Piante per il gazebo

I gazebi e i pergolati con struttura verticale reticolare, sono un ottimo supporto per le piante rampicanti, che creano tra le altre cose barriere protettive ulteriori per vento e sole.

Nello scegliere la pianta rampicante per la copertura, occorre comunque tener presente l’esposizione della copertura stessa e il tipo di terreno del giardino o eventualmente delle fioriere.

Ecco qualche esempio di pianta rampicante da piantare vicino al reticolato del gazebo:

  • La rosa rampicante: è una pianta che preferisce l’esposizione al sole e un terreno compatto, pesante, ben concimato e calcareo
  • La Passiflora coerulea: ha bisogno di caldo e sole dei climi temperati; dà fiori e frutti e raggiunge i 5 o 6 metri d’altezza; vuole un terreno povero
  • Il Rhynchospermum jasminoides: vuole il sole e anche riparo dal freddo e non ha preferenze particolari sul terreno; produce fiori molto profumati su tutta la pianta.

Arredo del gazebo

Per arredare l’oasi di relax così creata, esistono diverse soluzioni, che dipendono anche dalle dimensioni del gazebo o della pergola.

Innanzitutto l’idea è quella di creare un luogo adibito sì al relax, ma anche ai momenti di convivialità, quindi tavolo e sedie da esterno sono praticamente d’obbligo.

In alternativa, si può creare un angolo con un divano e due poltrone o solo due poltrone e un tavolino per sorseggiare cocktail e aperitivi.

Se lo spazio è abbastanza grande inseriamo sia il luogo di relax creato da divani e poltrone, sia la zona pranzo.

La zona relax, se la pavimentazione lo consente (ad esempio se è una pedana in legno), può anche essere costituita da cuscini e tappeti intorno a un tavolino basso, che creano bellissime atmosfere.

Ovviamente tutti questi arredi sono da scegliere nelle versioni adatte all’esterno e alle eventuali intemperie, che nonostante la copertura, possono comunque rovinarli:

  • In legno trattato o in legno resistente come il teak
  • In midollino, rattan, vimini
  • In metallo trattato
  • In pvc, propilene o plastica, molto resistenti agli agenti atmosferici.

Come mantenere i materiali da esterno

Tutti questi elementi da esterno, copertura compresa, hanno bisogno di trattamenti particolari per resistere negli anni agli agenti esterni. In inverno sarebbe meglio poterli smontare e metterli al chiuso.

Nelle stagioni calde, gli arredi e le coperture vanno mantenuti periodicamente: il legno va lucidato con speciali tipi di olio e spolverato possibilmente con un pennello morbido; il rattan e il midollino vanno aspirati per eliminare la polvere anche dall’intreccio, oppure lavati con acqua e sapone di Marsiglia e lasciati asciugare all’esterno; i materiali plastici vanno spolverati e passati con uno straccio umido oppure acqua e detersivo non abrasivo; il metallo va trattato contro la ruggine e quando viene lavato con acqua e detersivo non abrasivo, deve essere prontamente asciugato perché non si formino eventuali macchie di calcare.

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