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aumento bollette gas

Per questo motivo è necessario cercare informazioni per cambiare il gestore del gas al fine di scegliere il fornitore più conveniente.

Per cambiare gestore del gas è necessario fare la voltura? Cos’è? Cerchiamo di fare chiarezza.

Differenze fra voltura e cambio gestore gas

La voltura del gas è una pratica che si fa quando si vuole cambiare l’intestatario del contratto dell’utenza del gas. In questo caso il contatore è già presente nell’abitazione e l’utenza è già attiva, l’unica cosa che cambia è il nome del proprietario; infatti, questa pratica viene aperta quando si cambia casa (che sia affitto o di proprietà) oppure alla morte del precedente intestatario.

Per cambio gestore si intende invece la pratica che si avvia quando si vuole cercare di risparmiare rivolgendosi a un altro gestore e si effettua quindi un cambio da quello vecchio a quello nuovo.

Tipologie di voltura

I tipi di voltura possono essere due. La voltura con accollo, che avviene in caso di separazione, divorzio e decesso, ha tempi molto brevi (circa una settimana) e richiede l’invio di una precisa documentazione: certificato di morte del vecchio intestatario e/o copia dell’atto di separazione o divorzio. In questo caso, cambiando solo l’intestatario dell’utenza, il nuovo intestatario non cambia il gestore del gas, ma “eredita” lo stesso del precedente proprietario, facendosi carico in questo modo anche di eventuali debiti da saldare. Questa pratica, inoltre, nel caso di morte dell’intestatario generalmente non comporta costi.

La seconda, ovvero la voltura senza accollo, prevede un cambio di nominativo in bolletta in seguito a un cambio di contratto col fornitore, cambiano quindi le condizioni economiche. Anche la voltura senza accollo richiede tempi simili alla prima, che possono allungarsi in caso siano necessarie verifiche tecniche da parte del distributore di gas locale. In caso contrario, dopo 5-7 giorni dall’inizio delle pratiche avviene il cambio d’intestatario del gas.

Cosa occorre per fare la voltura del gas?

I documenti necessari sono:

  • codice fiscale;
  • titolo di possesso dell’immobile;
  • documento d’identità valido;
  • dati catastali dell’immobile;
  • codice PDR (gas) associato alla fornitura del gas e, in caso di una bolletta unica, anche il POD (luce);
  • autolettura del contatore;
  • recapito telefonico e indirizzo e-mail;

Il codice PDR è reperibile alla prima pagina della bolletta del precedente intestatario e in caso ci siano delle fatture ancora da saldare, il nuovo proprietario potrà presentare documenti che accertano la sua estraneità, come la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, la dichiarazione d’inizio attività, il verbale del rilascio dell’immobile e, per i clienti non domestici, la visura camerale storica aggiornata.

Voltura e cambio gestore del gas: cosa sapere

Di seguito verranno elencati quelli che sono gli aspetti principali di cui essere a conoscenza per quanto concerne il cambio fornitore del gas:

  • il cambio gestore gas è gratuito e comporta il cambio di contratto da un fornitore all’altro, non c’è bisogno di fare la voltura;
  • durante il cambio non viene interrotto il servizio di erogazione del gas;
  • il contatore non viene cambiato;
  • cambia solo il venditore, ma non il gas erogato e nemmeno il distributore;
  • le tempistiche per il cambio del fornitore di gas sono le stesse per tutti i gestori.

A seguire è possibile trovare alcune informazioni utili legate alla voltura gas:

  • la voltura non è legata al cambio di gestore gas, che può essere cambiato in seguito;
  • diritto di ripensamento, si hanno 14 giorni dalla sottoscrizione del contratto per disdirlo;
  • anche in questo caso non cambia né il contatore, né il gas erogato.

Quando cambiare il gestore del gas?

Ma quando cambiare il gestore di gas? I casi possono essere differenti, alcuni dei più comuni sono:

  • in caso si abbia un’offerta del mercato tutelato, gestito quindi dall’ente statale ARERA (Autorità di Regolazione per Reti e Ambiente) che stabilisce prezzi e condizioni di mercato, senza possibilità di concorrenza. Per passare al mercato libero occorre infatti fare un cambio di fornitore
  • a causa di un aumento dei prezzi in bolletta;
  • per avere lo stesso gestore sia di luce che di gas (con possibilità di un’unica bolletta);
  • a causa di un servizio di assistenza clienti poco funzionante.

Cosa serve per cambiare gestore del gas?

I documenti necessari sono gli stessi che servono per fare la voltura: documento d’identità e codice fiscale validi, bolletta del precedente fornitore, codice PDR, e-mail, numero di telefono e IBAN, se si vuole attivare l’opzione per la domiciliazione bancaria.

Passaggi per cambiare gestore gas

I passaggi per poter effettuare il cambio gestore sono:

  1. scegliere l’offerta;
  2. contattare il gestore e presentare i documenti necessari;
  3. firmare il contratto;
  4. attendere l’attivazione.

I tempi di attivazione del nuovo contratto vanno da uno a due mesi.

Consigli per la scelta del miglior gestore

Per scegliere saggiamente è bene valutare il costo del gas per metro cubo, valutare le personali abitudini (es: se si è tutto il giorno a casa, il numero dei membri familiari ecc.), consultare le offerte online per avere una maggiore possibilità di scelta e valutare le offerte a prezzo fisso.

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