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come scegliere il ristorante

Come si sceglie un ristorante

Ora più che mai, con i tempi di crisi nei quali stiamo vivendo, ogni spesa va valutata attentamente. Andare al ristorante è un’abitudine cui molti hanno dovuto dare un taglio drastico, pertanto quelle poche volte che ci si concede questo sfizio vale la pena scegliere in modo oculato ed attento. Ecco in questa guida alcuni consigli per scegliere un ristorante in base alle sue caratteristiche e al budget a disposizione, districandosi fra le diverse fonti di informazione.

Clienti dei ristoranti: occasionali e affezionati

In seguito alla contrazione dei consumi delle famiglie dovuti alla crisi degli ultimi anni, la tendenza ad andare al ristorante ha subito un drastico calo, soprattutto per quanto riguarda le abitudini del ceto medio. Ciononostante, pranzare e soprattutto cenare fuori è un’abitudine cui pochi sanno rinunciare, non solo per appagare il proprio palato ma anche perché la convivialità rappresenta uno di quegli aspetti della “italianità” che tutto il mondo ci invidia.

Oltre a questa clientela più o meno abituale, c’è anche chi va al ristorante perché in un certo senso vi è obbligato. È questo il caso, ad esempio, di chi lavora lontano da casa oppure delle persone che, in vacanza, si recano nei locali pubblici per consumare i propri pasti.

Scegliere il ristorante giusto

Prima o poi, a tutti nella vita capita di sbagliarsi nella scelta di un ristorante.

Può infatti accadere di rimanere delusi (ed uscire ancora affamati, ma con il portafogli un po’ meno pieno) da un ristorante “famoso” e blasonato. Oppure può accadere che un locale del tutto anonimo (che visto da fuori magari ispirava poca fiducia) si riveli invece un tripudio di sapori e di profumi della vera cucina casereccia, al punto da segnarsene il nome e promettersi di ritornarci.

Sarebbe davvero semplice se i ristoranti si potessero valutare solo sulla base della qualità del cibo servito – che in fondo è la cosa più importante. Tuttavia, il giudizio è complicato da molti altri aspetti che non si possono non tenere in considerazione come, ad esempio, il poco elegante ma basilare

Quanto si paga?

Anche la quantità delle porzioni servite è un aspetto fondamentale: certo, nessuno più pretende di poter scovare il classico posto dove

…si mangia tanto e si spende poco

Un ristorante simile è oramai entrato nelle specie in via di estinzione (o probabilmente già estinte). D’altro canto, quando si va al ristorante ci si aspetta perlomeno di non uscire ancora con la fame: questo non implica ovviamente che le porzioni servite debbano essere luculliane, ma perlomeno che valgano il prezzo pagato.

Definitivamente tramontata la filosofia dell’abbuffata a tutti i costi, è importante che le porzioni siano soddisfacenti, sia per lo stomaco che per il portafogli.

Dal momento che anche l’occhio vuole la sua parte, sono in molti a considerare importante anche la presentazione dei piatti e l’aspetto generale del locale. Anche se probabilmente la maggior parte delle persone si accontenterebbe volentieri di una tranquilla trattoria, forse un po’ rustica ma funzionale, sono molti gli italiani che quando vanno al ristorante desiderano un ambiente elegante, un servizio di qualità e un’adeguata cura in tutti i dettagli.

C’è chi preferisce recarsi in un ristorante specializzato nella cucina locale, una “certezza” che magari da decenni offre sempre gli stessi piatti tipici della tradizione. Al contrario, ci sono persone sempre alla ricerca di ingredienti ed accostamenti nuovi, e che quindi prediligono i locali nei quali lavorano gli chef più originali, creativi ed estrosi.

Fra gli accostamenti più apprezzati vi sono ad esempio il salato e il dolce, il croccante e il morbido, ma anche il caldo e il freddo: ogni cosa che, in pratica, sia in grado di risvegliare i sensi e dare quel “qualcosa in più” che appaga il palato e permette di vivere insolite esperienze culinarie.

Cantina e carta dei vini del ristorante

La carta dei vini rappresenta l’elemento critico di molti locali, spesso in grado di decretare il successo o il fallimento di un ristorante soprattutto se questo si colloca in una fascia medio-alta. Per la stragrande maggioranza delle persone infatti il buon cibo deve essere accostato a un buon vino: alcuni magari si accontentano del classico “vino della casa”, senza pretese ma onesto, ma sono in molti i clienti disposti a spendere decine e decine di euro per un vino di qualità superiore.

L’assortimento della cantina non rappresenta solitamente l’elemento centrale di un ristorante o di una trattoria di poche pretese, anche se una buona carta dei vini è sicuramente apprezzata e fa aumentare di molto il giudizio complessivo sul locale.

Tutto il contrario avviene invece nel caso dei ristoranti di livello elevato, nei quali la carta dei vini deve essere impeccabile e di assoluta qualità. Spesso sedendosi a tavola la carta dei vini è la prima ad essere proposta, insieme al menu, e sin da subito se ne può comprendere il valore; in alcuni ristoranti è a disposizione addirittura un sommelier che può indicare il vino migliore per accompagnare le pietanze scelte.

Servizio e tempi di attesa al ristorante

Uno degli aspetti che per certi versi si rivela maggiormente critico è rappresentato dalla qualità del servizio offerto dal ristorante. Da un locale rinomato ci si aspettano camerieri preparati sul menu e sulle bevande, professionali e precisi, ma a voler ben guardare in tutti i ristoranti il servizio non dovrebbe essere da meno.

Talvolta purtroppo accade (e non solo nei ristoranti meno quotati, purtroppo) che il cliente debba attendere molto, troppo per ordinare anche solo le bevande. D’altro canto, può persino accadere l’esatto contrario, con camerieri che solo uno o due minuti dopo aver lasciato il menu si ripresentano al tavolo per la comanda, pur sapendo che i convitati solitamente hanno bisogno di un po’ di tempo in più per confrontarsi e scegliere.

Per non parlare di portate che arrivano “a razzo” (e che solitamente rappresentano il chiaro segnale che il cibo non è stato preparato sul momento) e dei camerieri che passano e ripassano quasi ossessivamente togliendo all’istante i piatti vuoti dalla tavola, sollecitando il successivo ordine.

Tutti questo può accadere spesso, purtroppo, nei ristoranti più affollati e negli orari di maggiore affluenza nei quali il ristorante ha interesse a liberare i tavoli il prima possibile. Un servizio ansiogeno ed eccessivamente incalzante tuttavia rovina il piacere di godersi il cibo e la compagnia, e non lascia certo un bel ricordo nei commensali che, quindi, non sono particolarmente invogliati a ritornare. Pertanto la strategia della “fretta”, efficace nel breve periodo, alla fine penalizza il ristoratore.

D’altro canto, non è nemmeno auspicabile l’esatto opposto, ovvero dover aspettare magari mezz’ora fra una portata e l’altra, per poi attendere invano che venga portato il conto. Far sentire a proprio agio i clienti e invogliarli a ritornare si ottiene solo con le tempistiche “giuste”: al bando, dunque, sia l’eccessiva fretta che i tempi biblici.

Una buona via di mezzo è senz’altro auspicabile, e molti camerieri esperti sono in grado di comprendere le esigenze dei clienti non appena essi si siedono al tavolo, regolandosi di conseguenza. C’è infatti il cliente che se la vuol prendere con comodo, e quello invece che non ha tempo da perdere: il servizio non può essere standardizzato, ma deve basarsi sulla comprensione di queste esigenze.

Scelta tra ristorante e trattoria

Un tempo, esisteva una distinzione ben evidente fra i ristoranti e le trattorie; i primi erano locali rinomati, dove il servizio e la cucina si pagavano profumatamente, mentre le trattorie erano considerate un’alternativa economica e talvolta un po’ alla buona per andare a mangiare spendendo il giusto e senza troppi fronzoli. Oggigiorno i confini non sono più così netti, e possono indurre una certa perplessità.

Esistono infatti ristoranti nei quali mangiare bene tutto sommato a prezzi accessibili, mentre alcune trattorie sono diventate persino più pretenziose dei ristoranti chic quanto a prezzi ed ambientazione dei locali. Locali simili magari provengono effettivamente da una lunga tradizione, ma sono stati talmente rivisitati che oggi con le trattorie “originali” hanno da spartire solo il nome. Accade spesso che queste “trattorie chic” offrano piatti ricercati e carte dei vini da far concorrenza persino ai ristoranti più blasonati.

Per una cenetta intima, soprattutto se alle prime uscite in coppia, è bene non “strafare” scegliendo il ristorante più rinomato della zona. Si corre infatti il rischio di dare un’immagine di sé non corrispondente al vero, per non parlare del fatto che non tutte le donne necessariamente apprezzano il luogo più chic del circondario. Un buon ristorante, di livello medio, è senz’altro la scelta più indicata.

Naturalmente, per fare bella figura bisogna sempre cercare di capire i gusti dell’altra persona: vi sono infatti donne di tutte le età che a una cena in un ristorante rinomato preferiscono senza mezzi termini una rustica trattoria di campagna! Senza dubbio una trattoria è il luogo ideale anche per una cena fra amici o colleghi: un ambiente non eccessivamente ricercato favorisce infatti la socializzazione e permette ai convitati di sentirsi a proprio agio.

Esiste poi un’ulteriore opzione: ristorante, sì, però… etnico. Se si ama sperimentare nuovi sapori si può optare per un ristorante giapponese, messicano, indiano, thailandese, argentino, spagnolo e chi più ne ha più ne metta. Questi locali non sono certamente formali ed eleganti come un ristorante chic, ma senza dubbio la maggior parte di essi si colloca ad un livello superiore rispetto alla “classica” trattoria. E rappresentano una buona opportunità per trascorrere una serata diversa dal solito, sia in compagnia che per una cenetta a due.

Scegliere il ristorante con il passaparola o internet

Il modo senz’altro migliore per scegliere un ristorante è basarsi sulle valutazioni di chi ci è già stato. Amici, colleghi di lavoro e conoscenti, con i quali magari condividiamo gusti e passioni gastronomiche, sono le persone più indicate per fornire indicazioni, dare giudizi e consigliare in buona fede un ristorante oppure l’altro.

Se ci si trova lontano da casa o si viaggia all’estero è possibile chiedere ad esempio ad un passante, o al commesso di un negozio, quali sono i suoi locali preferiti per andare a cena; così facendo, solitamente si verrà indirizzati bene. In fin dei conti, probabilmente non faremmo lo stesso anche noi se qualcuno ci chiedesse un simile aiuto?

Un po’ più complicato è quando ci si deve affidare ai giudizi espressi dalle pubblicazioni cartacee oppure dai siti internet dei locali. In pubblicità ogni ristorante cerca di apparire, ovviamente, al proprio meglio ma queste descrizioni sono sempre da prendere con le debite pinze. Una buona dose di perplessità la suscitano anche le pubblicazioni specializzate, per le quali si nutre sempre il sospetto che i giudizi possano essere espressi sulla base di preferenze ed accordi non sempre trasparenti.

Uno strumento molto utile (e democratico) è rappresentato dai siti nei quali gli utenti registrati lasciano le proprie recensioni sui locali: anche se si tratta di persone sconosciute, è facile capire se gli utenti in questione siano affidabili o meno. Da guardare con sospetto sono ad esempio i giudizi eccessivamente entusiastici, che potrebbero essere stati lasciati persino dallo stesso proprietario del locale “camuffato” da semplice utente.

Da considerare con altrettanto sospetto sono le recensioni che sparano a zero su un ristorante, e che potrebbero invece essere state scritte da un ristoratore concorrente. Solitamente chi esprime giudizi sobri e dettagliati (nel bene e nel male, ovviamente) può essere considerato un utente affidabile e anche il numero di recensioni lasciate è un indice della sua verosimile estraneità ad interessi e tornaconti personali.

C’è infatti chi si iscrive a queste community esclusivamente per lasciare un solo, entusiastico parere al proprio locale, pertanto la prima cosa da guardare è il numero di recensioni del’utente in questione.

Siti internet sui migliori ristoranti

  • Gambero Rosso
    Popolare portale interamente dedicato al cibo, al vino e ai viaggi. Sul sito è possibile trovare informazioni sui più apprezzati ristoranti a livello italiano, sulle “Città del Gusto” e sulle degustazioni dei migliori vini italiani e stranieri. Molto interessante è l’angolo delle news, in costante aggiornamento, e la sezione dedicata agli appuntamenti legati alla buona tavola in programma sul territorio.
  • QRistoranti, la guida ai ristoranti italiani
    QRistoranti è una guida online interamente dedicata ai ristoranti italiani e ai consigli per la loro scelta. Sul portale è possibile trovare il ristorante più adatto alle proprie esigenze leggendo i commenti lasciati dagli utenti registrati al sito e consultando i giudizi espressi dalle più autorevoli guide in materia come, ad esempio, Michelin, Gambero Rosso, Veronelli e l’Espresso. Sul sito è possibile cercare i ristoranti su scala territoriale, oppure eseguire ricerche libere.

VivalaPappa – Recensioni dei Ristoranti d’Italia

Sul sito, attivo ormai da dieci anni, è possibile consultare informazioni relative ad oltre 1600 ristoranti italiani, divisi per regione, provincia e comune. Molto interessanti sono le sezioni dedicate alle ricette, ai vini e alle aziende produttrici. Grazie ad una pratica funzione di ricerca è possibile trovare ristoranti e consultare le recensioni degli utenti, ordinate ad esempio per “più lette” o “più recenti”.

Guide ai ristoranti d’Italia

Titolo: Ristoranti d’Italia 2012
Editore: Gambero Rosso GRH
Anno: 2011
Lunghezza: 640 pagine

Titolo: Guida ai ristoranti de Il Sole 24 Ore 2011
Autore: Davide Paolini
Editore: Il Sole 24 Ore Edagricole
Anno: 2010
Lunghezza: 632 pagine

Titolo: Osterie d’Italia 2012. Sussidiario del mangiarbere all’italiana
Editore: Slow Food
Anno: 2011
Lunghezza: 928 pagine

Titolo: Il Mangiarozzo 2012. 1000 e più osterie e trattorie d’Italia dove mangiare almeno una volta nella vita
Collana: Guide insolite (volume n. 71)
Autore: Carlo Cambi
Editore: Newton Compton
Anno: 2011
Lunghezza: 912 pagine

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