Questa disciplina è nata in India, nel periodo tra il 2000 e il 1000 a.C, quando alcune popolazioni nomadi provenienti dalla Turchia e dall’Asia centrale si stabilirono negli accoglienti luoghi della valle dell’Indo. Fondendosi con le popolazioni locali diedero vita ad un popolo che si autodefinì Aria (che in sanscrito significa “persona rispettabile”). La loro organizzazione sociale era divisa in tre caste: i sacerdoti (bràhmana), i guerrieri (ksatriya) e gli agricoltori-allevatori (varava).
Storia dello Yoga
Nel I millennio circa questo popolo elaborò una serie di opere scritte, i Veda, che possono paragonarsi al nostro Antico Testamento, e che raccolgono la visione che questi uomini avevano del mondo. A partire dall’VIII secolo a.C. la religione ufficiale indiana divenne l’Induismo. E’ in questo periodo che troviamo i primi scritti sullo Yoga.
Importanti sono gli Yoga Sutra (dove sutra significa “aforisma”) di Patanjali, che suddivide lo yoga in cammini differenziati:
- Hatha (delle posizioni)
- Mantra (dell’emissione di suoni sacri)
- Karma (dell’azione)
- Jnana (della conoscenza)
- Bhakti (della devozione)
- Raja (reale)
Ognuno di questi percorsi, pur con metodi e pratiche diverse, conduce ad obiettivi comuni, quali la pace, l’equilibrio e la serenità interiore.
Scuole di pensiero dello Yoga
Vediamo ora nel dettaglio quali sono e cosa propongono le diverse scuole di pensiero nel mondo dello Yoga.
Hatha yoga
(letteralmente lo yoga dello sforzo), è quello più diffuso in Occidente. Comprende una serie di pratiche fisiche aventi lo scopo di raggiungere la perfezione del corpo, ma anche di fortificare lo spirito e la volontà attraverso lo sforzo. Il percorso dello Hatha yoga comprende 7 gradini, di cui uno soltanto è dedicato alle posizioni fisiche (Asana): Neti= pulizia dei condotti nasali e delle narici; Dhauti= pulizia degli organi interni; Shank Prakhalana=pulizia dell’intestino; Bhasti= pulizia dell’ultimo tratto dell’intestino; Trataka= purificazione dello sguardo e della mente; Nauli= purificazione del plesso solare; Kapalabhati= purificazione delle nadi.
Mantra yoga
fa uso dei nomi e dei suoni dei Mantra. Questi sono manifestazione della vibrazione originaria, quindi del divino assoluto. Possono portare, a chi li pratica, reali aiuti materiali e spirituali.All’inizio il Mantra deve essere ripetuto a voce alta, poi si ripete a voce bassa, mormorandolo. Infine la ripetizione potrà avvenire mentalmente, in modo che l’energia possa penetrare a pieno nel nostro essere. I Mantra possono essere recitati in qualsiasi momento, qualunque cosa stiamo facendo. Ci rendono più determinati, presenti a noi stessi, e con più energia.
Jnana yoga
(o yoga della conoscenza) mira a fornire risposte all’uomo sulle varie problematiche della vita, attraverso una visione filosofica dell’esistenza, improntata appunto sull’acquisizione della somma conoscenza. Il seguace di questo tipo di yoga diventa capace di staccarsi dalla realtà materiale per conseguire la felicità interiore.
Bhakti yoga
(o yoga della devozione), è la via mistica per eccellenza. Questo tipo di pratica, che fu seguita da San Francesco, Santa Chiara e Jacopone da Todi, predica l’ascesi e la rinuncia totale al mondo.
Raja yoga
(o yoga regale) ha l’obiettivo di raggiungere il samandhi, cioè lo stato di estasi. In questo tipo di yoga vengono prese in considerazione solo le posizioni incentrate sul respiro, accompagnate da tecniche meditative.
Che cos’è lo Yoga: caratteristiche ed obiettivi
Lo yoga non crede alla separazione tra lo spirito e la materia. Aiuta a riconoscere gli inganni della mente e tutti i fenomeni fittizi che ci circondano. Obiettivi di questa disciplina in generale sono: ricercare l’equilibrio in tutte le attività della vita, far sì che l’uomo non si aggrappi a persone e cose, respingere sentimenti ingannevoli e negativi che portano malessere al corpo e alla mente (che sono un tutt’uno).
Parte fondamentale nella pratica dello yoga in tutte le sue forme è la respirazione (pranajama). Molti maestri yoga ritengono che l’allievo che ha imparato correttamente le tecniche di respirazione yoga, ha raggiunto un buon livello di conoscenza della disciplina.
Riguardo al respiro, vanno evidenziati tre concetti importanti, frutto dell’esperienza yoga: nel nostro essere l’energia vitale è veicolata dal respiro; l’energia vitale è diretta dalla mente, infatti “dove si dirige la mente, là si dirige l’energia”; la respirazione è l’unica attività corporea che, pur essendo involontaria e quindi non cosciente, può essere messa sotto il nostro controllo quando lo vogliamo.
Il respiro diventa un veicolo di comunicazione tra il conscio e l’inconscio. Perciò “quando la mente è agitata, il respiro è agitato; quando il respiro è calmo, la mente è calma”. Controllando il respiro, si può accrescere l’energia vitale, tenere a bada gli stati emotivi ansiosi, raggiungere una maggiore concentrazione mentale. Respiro (pranajama) deriva dalla parola di origine sanscrita “prana”che significa “soffio vitale” e “yama”, che significa “controllo”.
Lo yoga ritiene inoltre che gran parte della salute fisica e mentale dell’uomo dipenda dalla qualità della sua alimentazione. E questo sempre in base al principio che alla salute fisica corrisponde sempre una salute mentale (l’antico detto latino “mensa sana in corpore sano”). Gli alimenti trasmettono agli uomini la loro energia. Fondamentale è anche l’aspetto fisico del cibo, perché la mente umana associa ai colori e alle forme del cibo sensazioni piacevoli o spiacevoli.
Per esempio il colore del cibo determina precisi effetti visivi. In estate troviamo prodotti alimentari dai colori blu, viola e rosso che apportano acqua e sali minerali per rinfrescare l’organismo. In inverno invece ci sono prodotti con colori più accesi per portare maggiore energia al corpo. Infine in primavera troviamo cibi verdi che aiutano al cambiamento di stagione. E’ importante variare il più possibile il cibo che mangiamo, tenendo conto delle personali caratteristiche (sesso, età, corporatura).
Pratica dello Hatha Yoga e Asana
Attraverso lo Hatha yoga ci si può avvicinare alle altre tecniche (più complicate) dello yoga. Questo tipo di disciplina abbina le tecniche di respirazione alle pratiche fisiche (asana). Il termine “asana” significa “facile, comodo”, e implica il restare immobili a lungo, senza alcuno sforzo. Secondo gli antichi trattati il numero delle posizioni utili va da quattordici a cinquanta, e quelle fondamentali sono quattro. Ci sono posizioni in piedi, sedute, in ginocchio, sulla schiena, bocconi, torsioni, allungamenti, contrazioni. Ognuna ha una propria particolare efficacia ed uno specifico valore terapeutico.
Ma anche l’immobilità ha dei grossi benefici. Rimanere per lungo tempo immobili serve a mantenere il controllo di se stessi, per imparare a dominare i pensieri. Ma ci sono anche vantaggi di tipo fisico: rimanere immobili in una data posizione è un modo efficace per massaggiare gli organi interni, i muscoli e le articolazioni. Inoltre una posizione immobile prolungata mette in azione i chakra. Questi sono i sette centri del corpo umano nei quali si origina l’energia. 6 di essi sono distribuiti lungo la colonna vertebrale, 1 solo sul capo.
Quando e dove praticare lo Yoga
Nella pratica delle asana è necessario essere perseveranti. Bisogna dedicarsi allo yoga con uno sforzo tenace e quotidiano. Solo un esercizio costante porterà ad un perfezionamento delle varie posizioni. Lo yoga va praticato a stomaco vuoto, è bene quindi aspettare due/tre ore dopo un pasto completo. L’ideale per sfruttare a pieno i benefici delle asana è praticarle per almeno mezz’ora ogni giorno. E’ preferibile, quando è possibile, stabilire un orario per la pratica, il mattino e la sera, in modo che diventi una piacevole parentesi nella giornata, per pensare un po’ a se stessi.
Quanto al luogo ideale per la pratica, deve essere confortevole, ben riscaldato e ben ventilato. In estate è bellissimo praticare le asana in riva al mare o in pineta. Il contatto con la natura facilita la concentrazione e la meditazione. La pratica delle asana necessita di un tappetino e di un cuscino che facilita le posizioni sedute. Si può praticare a piedi nudi, in modo da favorire l’aderenza al terreno, e per tenere le articolazioni dei piedi più libere di muoversi. Bisogna inoltre indossare indumenti comodi e confortevoli, che non stringano troppo.
Ogni seduta inizia con “il saluto al sole”, una serie di movimenti che sciolgono i muscoli e le tensioni accumulate e preparano alle asana. Durante le posizioni è bene non trattenere mai il respiro, e anzi eseguire più volte respirazioni prolungate e profonde.
Applicazioni benefiche dello Yoga
Uno dei benefici più rilevanti dello yoga è il controllo dell’aggressività. Per questo è considerato un valido aiuto per la lotta al bullismo nelle scuole. Un protocollo siglato nel 2000 tra il Ministro della Pubblica Istruzione e la confederazione yoga ne ha riconosciuto la rilevanza per lo studio. Lo yoga – con le sue tecniche – aiuta i ragazzi ad incanalare la rabbia e concentrarsi di più sui libri.
Le tecniche yoga vengono applicate e sperimentate anche tra i detenuti nelle carceri, in quanto si ritiene che – mettendo il soggetto in condizione di serenità e in profondo contatto con se stesso – prenda coscienza del crimine commesso, arginando rabbia e aggressività.
Approfondire e conoscere la disciplina Yoga
- Granfranco Bertagni
Il sito di questo esperto tratta di taoismo, sufismo, buddismo, zen. - Yoga punto it
Il sito è dedicato esclusivamente allo yoga, con un forum dove poter scambiare le proprie esperienze. Utile per chi pratica ed anche per chi insegna yoga. - Meditare.it
Sito che parla di yoga, ma approfondisce in particolare le tecniche di meditazione.
Riviste mensili dedicate allo Yoga
- Yoga journal
- Vivere lo yoga