Cos’è l’Ayurveda
Insieme al Buddismo, l’Ayurveda rappresenta oggi il sistema filosofico di maggiore diffusione in Occidente, e deve il suo successo al fatto che viene considerata complementare alla medicina occidentale ortodossa. Il termine ayurveda viene dal sanscrito, e significa “scienza della vita”.
Si tratta di un’antica filosofia, basata su una profonda conoscenza e comprensione delle verità eterne riguardanti il corpo, la mente e lo spirito dell’uomo.
L’ayurveda prevede una serie di cure fisiche (medicazione, massaggio, yoga, programmi di igiene personale e di disintossicazione, rimedi per impotenza, sterilità, artrite, ipertensione, disturbi gastro-intestinali, malattie croniche ed infettive). Nella pratica dell’ayurveda non esiste un disturbo puramente fisico o puramente psicologico: i due aspetti sono inscindibili.
Questa disciplina stabilisce alcuni principi che mirano a mantenere l’equilibrio sia nell’individuo (inteso come corpo, mente e spirito), che nei confronti del mondo che lo circonda. L’ayurveda non è favorevole ad un ascetismo estremo, quanto piuttosto alla dottrina buddista della “via di mezzo”, o della moderazione in tutte le cose. Per mantenere una buona salute e uno spirito puro, si consiglia di seguire le 8 regole base del buddismo, il nobile “ottuplice sentiero”.
- giusta comprensione
- giusta concentrazione
- giusto stile di vita
- giusti pensieri
- giusta azione
- giusto atteggiamento mentale
- giusto sforzo
- giuste parole
L’ayurveda è il più antico sistema di medicina codificata di cui si ha conoscenza. L’antica saggezza è stata “testata” attraverso l’utilizzo delle moderne tecnologie. L’Ayurveda Foundation, con sede a Londra, possiede una banca dati che raccoglie tutti gli ultimi risultati della ricerca.
L’ayurveda è molto di più che una semplice terapia basata su rimedi naturali. Essa adotta elementi vari (quali per esempio l’agopuntura e l’omeopatia), ma li trascende tutti, unificando nella maniera migliore psicologia, genetica, sessualità, alimentazione e relazioni.
Differenze tra Ayurveda e medicina occidentale
Mentre la medicina occidentale tende a non fare differenze tra gli individui, preoccupandosi soprattutto di curare la manifestazione della malattia, l’Ayurveda parte dal presupposto che ogni individuo è unico, diverso dagli altri.
Pertanto l’obiettivo principale non è quello di curare la malattia, ma mantenere il giusto equilibrio psico-fisico per evitare l’insorgere della patologia. Insomma, il motto “prevenire è meglio che curare”. Solitamente la medicina occidentale non considera l’inclinazione mentale del paziente, né il suo sviluppo intellettivo e spirituale. Secondo la dottrina ayurvedica, invece, tutto ciò che colpisce la mente ha effetto sul corpo, e viceversa. Ricordate il famoso detto “mens sana in corpore sano”? Bè, va bene in qualsiasi circostanza e a tutte le età.
Cenni storici
Secondo la tradizione, circa 3000 anni fa 52 uomini saggi andarono a vivere ai piedi della catena montuosa dell’Himalaya. Questi uomini, conosciuti col nome di “rishi”, erano dediti alla meditazione, e tramite questa attività acquisivano le conoscenze che furono poi codificate come “ayurveda”. Successivamente, il sistema ayurvedico assunse forma scritta. Il testo principale, il Charaka Samhita, era considerato sacro. Secondo le prescrizioni contenute nel testo, solo chi possedeva una buona salute, sia fisica che mentale, era in grado di raggiungere l’illuminazione.
La malattia era considerata come una prova maligna che impedisce all’uomo di raggiungere la piena realizzazione di sé. La conoscenza acquisita dai rashi riguardava tre aspetti: l’eziologia (la scienza che studia le cause della malattia), la sintomatologia (lo studio e interpretazione dei sintomi), e la cura. Queste tre componenti sono conosciute come “tri-sootra” dell’ayurveda. In seguito la medicina ayurvedica si arricchì con gli insegnamenti del Buddha.
Il Buddismo insegna che la mente può essere arricchita attraverso un pensiero corretto, e che seguire la “via di mezzo”permette all’individuo di raggiungere il “nirvana”. Il termine (che viene dal sanscrito e significa “estinzione”), indica uno stato trascendentale dove non esiste sofferenza, desiderio o consapevolezza di sé. Seguendo gli insegnamenti del Buddha, un numero sempre maggiore di monaci buddisti appresero e misero in pratica l’ayurveda in India.
L’Ayurveda è stata la principale disciplina medica praticata in India fino agli inizi del XX° secolo, quando cominciò ad essere considerata fuori moda e “popolana”. Quindi gradualmente fu sostituita dalla medicina occidentale ortodossa.
Nel 1980 il Congresso Nazionale dell’India decise che l’Ayurveda dovesse godere di uguale dignità rispetto alla medicina occidentale, e fondò molti nuovi istituti ayurvedici. Oggi vi sono più di cento istituti in cui si apprende questa disciplina. Gli studenti seguono un severo programma di formazione, della durata di sei anni.
Elementi fondamentali dell’Ayurveda e i dosha
L’Ayurveda insegna che tutti gli esseri umani si compongono di un miscuglio di materia e antimateria, e la costante interazione di questi due aspetti determina la nostra salute fisica e mentale. L’universo è governato da 5 elementi: Etere, Aria, Terra, Fuoco e Acqua. Anche il corpo umano è formato da una combinazione di questi elementi (diversa a seconda degli individui).
Gli esseri umani hanno 5 sensi, che corrispondono ai 5 elementi. Il suono è trasmesso attraverso l’etere. L’Aria, che secondo gli insegnamenti ayurvedici è legata al sistema nervoso, si ritiene corrisponda al tatto.
L’Acqua è necessaria al gusto, mentre la Terra è legata al senso dell’olfatto. Nella materia sono presenti tre “bioenergie” principali, chiamate “dosha”, composte da varie combinazioni dei 5 elementi. Queste bioenergie sono chiamate Vata, Pitta, e Kapha. La maggior parte degli individui presenta un “dosha” predominante, che poi determina la tipologia di base del fisico e il temperamento di un individuo.
Per “dosha” si intende forza, o mancanza (dal sanscrito). I dosha combinano due dei cinque elementi: Vata è etere e aria; Pitta è fuoco e acqua; Kapha è Acqua e Terra. Chi presenta un’energia Vata predominante tende ad essere longilineo, superattivo e creativo; il tipo Pitta si conforma per lo più ad un tipo “medio”, mentre le persone Kapha tendono per lo più ad essere pesanti, lente e “letargiche” in alcuni periodi dell’anno.
Le energie vata, pitta e kapha percorrono il corpo umano, producendo effetti sia benefici che dannosi. Il ruolo del medico ayurvedico è appunto quello di valutare gli effetti dei dosha, e contrastare l’influenza degli effetti dannosi.
Caratteristiche degli individui con “Vata” predominante sono: un corpo snello e scarso aumento di peso, pelle ruvida e secca con tendenza a screpolarsi, denti soggetti a carie, occhi piccoli e inespressivi (ma non sempre), assunzione veloce e irregolare di cibo, memoria irregolare, insonnia, irrequietezza, tendenza a rosicchiarsi le unghie, carattere deciso, capacità a guadagnare denaro velocemente (e a spenderlo altrettanto velocemente), difficoltà nel mantenere relazioni, elevato impulso sessuale, sogni di volare, saltare, scalare, correre e di alberi alti.
Se vi è un eccesso di Vata si potrebbero verificare alcuni di questi sintomi: un colore della pelle più scuro del solito, labbra rinsecchite e quindi screpolate, occhi non lucidi, tosse stizzosa, urine più scure ed episodi di stipsi. Quando l’energia Vata eccede l’acqua scarseggia, mentre l’elemento aria è in abbondanza.
Le caratteristiche degli individui con “pitta” predominante sono: corporeità media, né troppo leggera, né troppo pesante; pelle morbida, possibilmente con nei e lentiggini; occhi piccoli, spesso verdi, marroni o grigi; un buon appetito, ma senza tendenza ad ingrassare velocemente; vene, muscolatura e ossatura medie; capelli sottili con tendenza a cadere (i maschi tendono alla calvizie); traspirazione abbondante, spesso eccessiva; impulso sessuale moderato; intelligenza viva, tendente agli eccessi di rabbia e dare giudizi; apertura a nuove idee; carattere deciso e qualità di leader.
Uno squilibrio di pitta può portare i seguenti disturbi:digestione difficile, temperatura corporea con vari sbalzi, traspirazione accelerata, vista debole, macchie sulla pelle, frequenti episodi di diarrea, carattere irritabile e nervoso. Passiamo ora ad analizzare le caratteristiche degli individui con Kapha in eccesso: corporatura tendente ad essere pesante, capelli e pelle tendenti al grasso, ossatura ben formate, odore corporeo molto pronunciato, pigrizia e lentezza nei movimenti, con scarso stimolo sessuale, sonnolenza frequente.
Uno squilibrio di energia kapha può causare i seguenti sintomi: un fisico esile, scarso appetito, scioltezza, debolezza nel fisico, carattere insicuro e possessivo. Coloro che hanno i dosha in equilibrio sono i più fortunati, ma anche più rari. Adottare uno stile di vita ayurvedico favorisce l’equilibrio dei dosha. In linea generale, più viviamo in armonia con la natura, più i nostri dosha si equilibrano. In questo senso è opportuno segie una dieta alimentare corretta.
Pratica del massaggio ayurvedico
Il massaggio ayurvedico viene effettuato con oli a base di erbe, scelti specificamente per ogni singolo paziente, tenendo conto del dosha predominante, delle sue condizioni fisiche generali e del disturbo da curare. Questo tipo di massaggio ha effetti terapeutici e rilassanti.
L’olio usato più comunemente è quello di sesamo, che rafforza la pelle e la protegge da micosi e dagli effetti dannosi dei raggi solari. La maggior parte degli oli ayurvedici a base di erbe sono stati sottoposti a trattamenti molto rigorosi, basati su una formula originale.
Il massaggio ayurvedico può essere effettuato sull’intero corpo ed è usato per eliminare i prodotti di scarto, sciogliere i muscoli e accelerare il metabolismo. Sono usati movimenti dolci e circolari; la testa e ogni parte del corpo viene trattata singolarmente.
Siccome non tutti sono abituati al massaggio, la pressione utilizzata varierà a seconda dell’individuo. Dopo il massaggio, l’olio dovrà restare applicato al corpo per un tempo compreso tra 15 e 35 minuti; poi il paziente dovrà fare un bagno di vapore alle erbe per 20-40 minuti.
Subito dopo questo trattamento egli dovrà evitare l’esercizio fisico, il freddo estremo, la forte luce solare, le arrabbiature e lo stress in generale. Il massaggio con oli provoca la risalita delle tossine alla superficie cutanea; la terapia del sudore aiuta la loro eliminazione attraverso le ghiandole sudorifere.
L’olio-terapia- testa (shirodhara), è una pratica ayurvedica molto efficace. Il paziente è disteso supino su uno speciale lettino di legno. Un vaso pieno di olio con un forellino alla base è sospeso sulla fronte del paziente, e un sottile flusso di olio medicamentoso e caldo viene diretto nel punto tra le sopracciglia. L’olio viene spalmato delicatamente sui capelli per 30-40 minuti.
Talvolta si massaggia la cute per far penetrare meglio l’olio e migliorare l’efficacia del trattamento. Questa pratica è molto efficace nella cura dell’insonnia, dell’emicrania, dell’epilessia e dell’amnesia.
Assai utili sono inoltre le erbe suggerite dalla medicina Ayurvedica.
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Approfondire medicina e massaggio Ayurveda
Siti internet
- Mapi
Sito per informarsi sull’ayurveda e comprare i prodotti online. - Ayurveda dot com
Sito ayurvedico americano. Completo e ricco di informazioni, ma solo in inglese. - Altropensiero
Sito che contiene informazioni su alcuni trattamenti specifici praticati nel Panchakarma (tecnica di purificazione ayurvedica)
Libri
- “Sulla via dell’ayurveda – L’arte della lunga vita” – di Roberto Pagnanelli e Cristina Orel. – Edizioni Xenia – 15 euro
- “Il grande libro dell’Ayurveda” – di Marco Massignan. – Edizioni Xenia – 13 euro
- “Ayurveda e autoguarigione” – di Hari Sharma. – Edizioni Tecniche Nuove – 23 euro
Avvertenza
Questa pratica, pur essendo frutto di conoscenze e tradizioni secolari, non è parte della “medicina ufficiale”, ossia di quell’insieme di pratiche mediche scientifiche fondate sulla sperimentazione clinica e di laboratorio. Questa pratica viene invece inserita tra le “medicine alternative” o “medicine non ufficiali”. Per tale ragione questa guida vuole essere solo una introduzione alla conoscenza di questa pratica, alla sua storia e alla spiegazione dei suoi procedimenti.
Questa guida ha solo carattere infomativo; non può, e non deve, essere in alcun modo intesa come un’invito a seguire i dettami di questa pratica, cosa che viene sempre e solo lasciata alla libera scelta del lettore. Desideriamo altresì invitare sempre tutti i lettori a consultare prima di ogni cosa il loro medico di famiglia, e i relativi specialisti da esso consigliati, seguendo innanzitutto le vie della medicina ufficiale.
Ad esse può essere eventualmente affiancato un percorso che segua una o più pratiche di medicina “alternativa” o “non ufficiale”, ma queste non possono e non devono mai sostituire le terapie indicate dai medici. Sono in gioco la vostra salute e la vostra stessa vita, non dimenticatelo mai.