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I segreti benefici dell’Echinacea

Il nome di questa pianta deriva dal termine greco “echinos”, che letteralmente significa “riccio”: questa curiosa denominazione in concreto si riferisce al fiore della pianta, che al centro presenta appunto una sorta di riccio formato da molte spine di colore rosso scuro. Questo grosso disco centrale, dalla forma emisferica, è contornato da una corolla di lunghi petali affusolati dal colore che va dalle tonalità del bianco rosato a quelle più intense del rosa purpureo; il fiore dell’Echinacea assomiglia perciò, a grandi linee, ad una grossa margherita.

La fioritura dell’Echinacea inizia con l’estate, e procede sino al volgere della stagione calda: i suoi bei fiori si possono perciò osservare nei mesi che vanno da giugno a fine agosto. Le piante di Echinacea sono erbacee poliennali, che d’inverno sopravvivono grazie al riposo vegetativo; la loro altezza può oscillare fra i 50 centimetri ed il metro e mezzo.

Grazie al loro aspetto gradevole le Echinacee sono coltivate un po’ ovunque anche come piante ornamentali, in grado di abbellire giardini fioriti e balconi. Si tratta però di piante che da tempo sono utilizzate dall’uomo soprattutto per via delle loro proprietà curative, il che rende l’Echinacea una pianta preziosa e ovunque apprezzata.

Echinacea

Echinacea nella storia

L’uomo utilizza l’Echinacea da secoli, forse millenni: essendo la pianta originaria del continente nordamericano, i primi a scoprirla e a godere delle sue proprietà medicamentose furono i Nativi Americani. Queste popolazioni utilizzavano già l’Echinacea nei secoli passati per curare ferite e malanni di diversa natura, dal morso di un serpente ad un taglio superficiale alla puntura di un insetto, dal mal di denti al raffreddamento e molto altro ancora. Ad esempio i popoli dei Kiowa e dei Cheyenne impiegavano l’Echinacea per la cura di tosse e mal di gola, i Pawnee vi curavano le emicranie, mentre i Lakotah-Sioux la utilizzavano come analgesico. Secondo le credenze popolari, sembra che i Nativi Americani avessero appreso l’arte di utilizzare l’Echinacea angustifolia dalle alci che, quando malate o ferite, andavano alla ricerca e consumavano specificatamente questa pianta. È proprio per questo che l’Echinacea è anche conosciuta come Elk Root (“radice dell’alce”).

La tradizione della medicina popolare dei Nativi Americani porterà avanti l’utilizzo di questa pianta per secoli, fino a che nel 1870 il medico tedesco emigrato negli Stati Uniti H.F.C. Meyer, dopo un lungo periodo trascorso tra le popolazioni indiane del nord America, scelse di usarla per creare una medicina contro che potesse essere utilizzata anche dalle popolazioni d’oltreoceano. Questo formulato, detto “Meyer’s Blood Purifier” (letteralmente, il “Purificatore del sangue di Meyer”), conteneva Echinacea angustifolia e si dimostrò di fondamentale importanza per il trattamento dei morsi di serpenti velenosi. Lo stesso Meyer dimostrò su se stesso l’efficacia di questa cura iniettandosi il veleno del mortale serpente a sonagli: una dose del Meyer’s Blood Purifier fu sufficiente per eliminare la sensazione di gonfiore, dolore e torpidità delle membra associate al veleno. E, naturalmente, per salvargli la vita. L’Echinacea angustifolia, del resto, era una pianta che gli Indiani delle pianure americane utilizzavano da sempre per trattare i morsi di animali velenosi.

Ma l’Echinacea ebbe ben presto modo di ritagliarsi il suo successo anche in Europa, dove più che come siero antiveleno venne giudicata un alleato contro altri tipi di patologie, quali reumatismi, punture di insetti, deficit del sistema immunitario e lesioni cutanee. Intorno agli anni Trenta dello scorso secolo, dopo studi scientifici e osservazioni empiriche, arriva la consacrazione definitiva e l’Echinacea entrò a tutti gli effetti nell’olimpo della medicina omeopatica. L’Echinacea andò riscuotendo particolare successo in Germania, ed ancor oggi questo Paese europeo continua ad essere il principale produttore di rimedi erboristici a base di Echinacea. La pianta viene comunque utilizzata in tutto il mondo come immunostimolante, antinfiammatorio, antispastico e per molte altre applicazioni terapeutiche.

Principi attivi dell’Echinacea

Analogamente a quanto accade per le altre piante medicinali, non è possibile identificare un composto che, in particolare, sia responsabile degli effetti curativi dell’Echinacea: la sua efficacia è piuttosto garantita da un complesso sistema di sostanze chimiche dagli effetti diversi, che in sinergia svolgono un’azione medicamentosa efficace. Alcune di queste sostanze chimiche presentano una spiccata azione antimicrobica, mentre ad esempio altre sono in grado di stimolare il sistema di difese immunitarie o di modularne la risposta.

Nell’Echinacea sono presenti sostanze aromatiche dette fenoli, che sono responsabili del colore dei fiori (antociani), conferiscono alla pianta proprietà astringenti (tannini) o ancora ne determinano il sapore (flavoni). I fenoli tipici dell’Echinacea sono acido cicorico e acido caftarico (nell’Echinacea purpurea), mentre più abbondanti nell’Echinacea angustifolia sono gli echinacosidi.

Altri componenti attivi nell’Echinacea sono alcuni tipi di polisaccaridi che svolgono un’azione antinfiammatoria, flavonoidi che agiscono come potenti ossidanti legandosi ai radicali liberi e rallentando i processi di invecchiamento cellulare, glicoproteine ad azione antibiotica, ed alchilammidi; in particolare questi ultimi sono tipici dell’Echinacea angustifolia e dell’Echinacea purpurea, e presentano anche un’interessante azione di inibizione delle necrosi tumorali.

Queste sostanze responsabili delle importanti funzioni curative dell’Echinacea non sono presenti in modo omogeneo all’interno della pianta. Sembra che in particolar modo sia la radice a contenere la più efficace combinazione di questi principi attivi. Questo è stato confermato da uno studio pubblicato nel 2003 dal Journal of the American Medical Association, nel quale si dimostrava che i prodotti più efficaci nella cura dei raffreddori e dei sintomi influenzali erano quelli ricavati dalla sola radice, piuttosto che dalla pianta intera.

Proprietà dell’Echinacea

Fra la proprietà più importanti dell’Echinacea vi è senza dubbio la capacità di stimolazione del sistema immunitario, che questa pianta aiuta ad attivarsi nei momenti necessità, ma anche ad essere sempre in perfetto stato di efficienza durante i periodi di salute. La pianta è infatti in grado di stimolare i macrofagi ed i globuli bianchi a cui compete la difesa dell’organismo, mantenendo queste cellule immunocompetenti su livelli di efficienza sempre elevati: in seguito all’assunzione di Echinacea esse presenteranno un aumento dell’attività fagocitaria e, di conseguenza, migliora la resistenza dell’organismo all’aggressione degli agenti patogeni. In questo senso si può dire che l’assunzione di Echinacea eserciti un’attività preventiva di difesa dell’organismo; la pianta viene utilizzata prima dell’inverno per rafforzare le difese immunitarie, e per la prevenzione della sindrome influenzale e delle malattie da raffreddamento.

L’Echinacea svolge poi una efficace azione antinfiammatoria e cicatrizzante, ostacolando lo sviluppo di infezioni ed impedendo quindi la comparsa di tutta una serie di sintomi più gravi; inoltre stimola la produzione di nuove cellule diminuendo così i tempi di rimarginazione e guarigione delle ferite. La medesima azione cicatrizzante si manifesta anche nei confronti della pelle del viso che soffre di alterazioni come, ad esempio, acne, dermatiti o ipersensibilità dell’epidermide: l’Echinacea può anche essere considerato anche un prodotto “di bellezza”, in grado di donare alla pelle salute e benessere.

Inoltre, sulla pelle del corpo l’Echinacea svolge un’azione elasticizzante; quindi può essere utilizzata in caso di secchezza eccessiva, smagliature, perdita di tono, anche in associazione ad altre erbe che magari ne migliorano l’idratazione, massimizzando in tal modo gli effetti e le potenzialità di ripresa della pelle.

E ancora, l’Echinacea svolge una importante azione antibiotica, e qui si apre un panorama di casi in cui tale proprietà, combinata a quelle antinfiammatorie, si rende molto utile. Ad esempio l’Echinacea contrasta lo sviluppo dei microorganismi e dei virus responsabili delle manifestazioni influenzali e febbrili, nonché delle sue evoluzioni più serie a carico dell’apparato respiratorio come tonsilliti, bronchiti o faringiti. Sempre in veste di antibiotico, l’Echinacea può risultare utile per risolvere infezioni alle vie urinarie.

Infine, se l’Echinacea veniva utilizzata dai Nativi Americani per curare i morsi dei serpenti velenosi, è facile immaginare quali siano le sue azioni nei confronti delle tossine ben più blande trasmesse dalla puntura degli insetti! L’Echinacea è ottima, infatti, per trattare punture di zanzare, tafani ed altri insetti volanti: una semplice applicazione topica (sotto forma ad esempio di crema) lenisce il dolore, il gonfiore ed il prurito della zona punta. Questa azione antitossica risulta essere utile anche a livello del fegato, che viene stimolato insieme ai reni nei processi di depurazione e disintossicazione che portano all’eliminazione delle tossine e delle scorie prodotte dall’organismo.

Comprare in rete

Una buona fonte di Echinacea, per chi la vuole acquistare in rete, è Anastore.

Modalità di utilizzo

L’Echinacea può essere utilizzata in molti modi, e la scelta dell’uno o dell’altro varia senza dubbio in funzione del tipo di disturbo sul quale si intende intervenire. I preparati contenenti Echinacea si trovano in commercio nelle farmacie e nelle erboristerie; esiste dunque la possibilità di ricorrere al fai-da-te, anche se sempre è bene farsi consigliare dal farmacista o dal proprio medico quale sia la migliore alternativa per le proprie esigenze. Esistono diverse alternative di assunzione dei preziosi principi attivi dell’Echinacea:

  • Decotto
    la radice tritata viene fatta bollire nell’acqua per il tempo necessario all’estrazione dei principi attivi; il liquido viene fatto raffreddare e poi filtrato. Questa bevanda salutare può essere conservata per diverse ore mantenendo inalterate le sue proprietà benefiche; per questo, è possibile preparane in sufficiente quantità al mattino e poi assumerla durante tutto il corso della giornata fino a sera.
  • Crema
    in commercio esistono molti tipi di creme, che differiscono principalmente per la quantità di principi attivi contenuti. L’applicazione sulla pelle non dà luogo, se non in casi molto rari, a reazioni di tipo cutaneo dovute al sovradosaggio: perciò è da considerarsi la più sicura modalità di utilizzo dell’Echinacea.
  • Opercoli, compresse
    si tratta di comode pillole da assumere in qualsiasi momento della giornata con un bicchiere di acqua o contemporaneamente al cibo, perciò si prestano bene anche come medicamento da assumere fuori casa.
  • Tintura madre, estratto secco, estratto liquido
    in questo caso i principi attivi dell’Echinacea sono estratti mediante alcol (tintura madre), oppure seccati o ancora disciolti in una matrice acquosa: il dosaggio di questi formulati deve essere attentamente valutato per via della elevata concentrazione di sostanze ad azione farmacologica.

È doveroso sottolineare che l’Echinacea, così come molte altre piante medicinali, necessita di una competente indicazione terapeutica per valutarne la compatibilità con il caso specifico da trattare. In linea generale non si dovrebbe utilizzare nessuna pianta officinale se non dopo aver consultato un esperto. Certamente non bisogna sottovalutare la potenza di questa pianta: bere un infuso di Echinacea non è certo paragonabile al consumo di una innocua tazza di camomilla.

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Controindicazioni

L’Agenzia Europea per i Medicinali (EMEA) ha pubblicato, nel 2010, un compendio riguardante gli utilizzi medici e terapeutici dell’Echinacea. Il documento completo, dal titolo “Community Herbal Monograph on Echinacea Purpurea” e scaricabile all’indirizzo http://www.emea.europa.eu/pdfs/human/hmpc/echinaceae_purpureae_herba/10494506enfin.pdf, autorizza l’uso di farmaci a base di Echinacea purpurea per la prevenzione a breve termine e la cura del comune raffreddore. Con diverse limitazioni e raccomandazioni, però: innanzitutto i farmaci contenenti Echinacea non devono essere usati per più di dieci giorni consecutivi di trattamento.

L’utilizzo nei bambini di età inferiore ad un anno è controindicato, dal momento che i principi attivi contenuti nella pianta potrebbero causare effetti dannosi sul loro sistema immunitario ancora immaturo e fragile. Per i bambini di età compresa fra uno e dodici anni l’uso dell’Echinacea “non è raccomandato”, poiché non esiste al momento attuale una dimostrazione significativa dell’assenza di possibili effetti collaterali. Analogamente ed in via precauzionale, poiché non esistono in letteratura dati sufficienti, si sconsiglia l’utilizzo dell’Echinacea da parte delle donne in stato di gravidanza o allattamento.

Tutte le raccomandazioni di cui sopra si riferiscono all’uso interno dell’Echinacea che, invece, può essere utilizzata con meno precauzioni quando in forma di creme o lozioni ad utilizzo esterno. I soggetti allergici alle Asteracee, cui l’Echinacea appartiene, devono evitare di venire a contatto con preparati contenenti questa pianta, in grado di scatenare reazioni allergiche anche gravi.

Chi, infine, soffre di patologie autoimmuni, deve obbligatoriamente consultare uno specialista prima di assumere prodotti contenenti Echinacea: in questo caso il parere medico è assolutamente indispensabile. In genere, però, si sconsiglia preventivamente a tutti coloro che fanno uso di farmaci immunosoppressori, come ad esempio i corticosteroidi e la ciclosporina, di assumere Echinacea.

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