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L’autunno è arrivato e perciò Frozen mi sembra un buon punto per riprendere il nostro iter verso la scoperta dei funko pop Disney. Chi di voi non sta desiderando la neve? chi di voi, anche se adulto, non riesce a non essere felice al pensiero di un pupazzo di neve? ok probabilmente è solo una caratteristica di noi disneyani addicted (un altro modo di dire dipendenti senza farlo sempre più nerd di quanto non sia) e di tutti quelli che amano il Natale e i capolavori che tornano in tv ad allietare le nostre serate.

In ogni caso con l’ipotesi di temperature più basse alle porte ho trovato l’ispirazione per addentrarci nel regno di Frozen e di raccontarvi, sempre attraverso i nostri bobbleheads, perché li amo e siamo in tanti ad amarli così tanto, al punto di desiderare di averli tutti.

Frozen è uno dei lavori Disney più recenti, del 2013, e uno dei più riconosciuti dal pubblico e dalla critica. Oltre che record di incassi, Frozen ha ricevuto due premi Oscar nelle categorie miglior film d’animazione e miglior canzone. Se non vi viene da canticchiare Let it go mentre leggete forse dovete rivalutare il vostro grado di attaccamento a questo mondo! In realtà famosissima anche nella versione italiana “all’alba sorgerò” la canzone è una delle più amate dai bambini e il merchandising di Frozen è uno dei più modaioli e redditizi. Per diversi Halloween e Carnevali avrete notato l’exploit di travestimenti da Anna ed Elsa, per esempio!

La storia di Anna ed Elsa è entrata nel cuore dei fan, grandi e piccini, non solo perché è il racconto della forza dell’amore tra due sorelle, ma perché è una storia innanzitutto di accettazione della diversità. Elsa ha dei poteri magici che le permettono di usare il ghiaccio e non ne ha il controllo inizialmente perché viene temuta e ritenuta pericolosa. Elsa si sente come una sorta di mostro che non potrà mai essere una sovrana amata e si allontana da tutti, anche dalla sorella, che in un momento di rabbia, dopo che Elsa non ha dato la sua benedizione per le nozze con Hans, un uomo che Anna a stento conosce, rinfaccia alla sorella il suo senso di esclusione e privazione.

Elsa dunque fugge e quando Anna la ritrova per riportarla a casa, lei per errore la colpisce col ghiaccio e rischia di causarne la morte. Solo un atto di vero amore può salvare Anna, e non è quello di Hans che usa la sorella minore per conquistare Arendelle, né quello di Kristoff che intanto si è innamorato di Anna e lui lo ricambia, ma è il sacrificio di Anna per la sorella a sciogliere il ghiaccio del cuore di Elsa e al tempo stesso quello della sua magia. L’amore più forte, dunque, non è sempre quello di un principe e consiste nell’amare chi ci sta accanto per ciò che è e dare la possibilità all’altro, a sua volta, di volersi bene e non allontanarsi da tutto e tutti per paura di essere sbagliato.

Anna: la sorella che tutti vorremmo

Anna è la sorella che tutti vorremmo o che comunque speriamo di essere. Qualcuno che non ti abbandona mai, che non ha pregiudizi e vede sempre il lato buono delle cose. Talvolta rasenta l’ingenuità, ma è proprio quell’ingenuità a darle la forza di rimettersi in discussione e di essere capace di sacrificarsi per le persone che ama. Un po’ svampita, logorroica, spontanea, Anna è davvero uno dei personaggi più belli della Disney, che chiaramente anche grazie a tutti i progressi sociali, ha potuto soffermarsi sempre più sulla psicologia dei personaggi e dargli più voce.

Anna ha i capelli rossi, raccolti in una treccia, e le lentiggini, tratti che di per sé assecondano l’idea di un carattere sbarazzino. Nella sua prima edizione bobblehead ha una ciocca di capelli bianca, proprio come nel film, dovuta al ghiaccio con cui Elsa l’ha colpita. Indossa un abito lungo con il tema di Arendelle ricamato sul petto e sugli orli della gonna e sopra porta un lungo mantello.

Oltre che in questa versione, per i flashback presenti nel film d’animazione, è stata pensata anche una versione delle sorelle di Arendelle da bambine. Col numero 117 troviamo pronta ad essere collezionata la nostra young Anna, con due codine, un vestitino verde e le sue bambole tra le mani. E anche in questo caso chi di voi non ha intonato per qualche secondo “Sei già in piedi oppure dormi? Giochiamo insieme dai” della canzone “Facciamo un pupazzo insieme”.

Subito dopo possiamo reperire la versione di Anna del momento dell’incoronazione in cui porta i capelli raccolti e un vestito verde proprio come quando era bambina.

Elsa: anche un cuore di ghiaccio può sciogliersi

Elsa, in effetti, è il main character di Frozen , poiché tutto gira intorno al suo potere e alla sua paura di essere se stessa, ma chiaramente il suo “glaciale” personaggio, tale perché pieno di insicurezze, non avrebbe la stessa forza prorompente senza il contrappeso di Anna e del loro sincero legame. Elsa è bionda, come la sorella porta i capelli raccolti in una treccia, e indossa per lo più un abito azzurrino che è frutto della sua magia di ghiaccio.

Nella prima edizione bobblehead corrisponde appunto alle descrizione appena fatta e sulla mano destra vediamo un pezzo di ghiaccio, che è il simbolo con cui vengono indicate canonicamente, appunto, neve e ghiaccio.

Per quanto riguarda la versione young, Elsa indossa un abito blu con le trame di Arendelle e al posto del ghiaccio ha tra le mani una palla di neve, infatti da piccole lei e Anna giocavano a fare pupazzi di neve ed Elsa utilizzava la sua magia per far divertire la sorellina. Già da piccole avevano smesso di giocare perché nel tentativo di impedire ad Anna di cadere e farsi male Elsa aveva colpito anno con il ghiaccio. Da allora si sentì sempre in colpa e anche l’atteggiamento dei genitori, restrittivo nei confronti della sua magia, l’aveva portata ad odiare se stessa e a voler nascondere il suo potere.

La scomparsa dei genitori, in seguito a causa di una terribile tempesta, era diventata poi per Elsa un motivo di ulteriore responsabilità verso Anna e il popolo di Arendelle di cui sarebbe stata regina. Insomma ora forse per chi non avesse mai visto Frozen e non avesse tanto capito il personaggio di Elsa, dovrebbe essere più facile comprendere che a volte dietro persone apparentemente gelide si nascondono animi spaventati e insicuri.

Il funko pop di Elsa incoronata regina è veramente un pezzo unico e straordinario! Elsa, anche nella sua versione bobblehead ciondolante è bellissima. Ha i capelli raccolti e la corona sul capo, che sembra darle un tratto altezzoso e forte, in perfetta sintonia con la corazza di ghiaccio che ha alzato intorno a sé. Alle mani porta dei guanti capaci di nascondere e tamponare i suoi poteri, finché non impara a controllare le sue emozioni, che non vuol dire contenerle e reprimerle, ma appunto cominciare a viverle senza paura.

Olaf: il pupazzo di neve parlante

Olaf è il pupazzo di neve che prende vita dalla magia di Anna. Il suo nome si riferisce proprio a uno dei pupazzi che Anna e Elsa avevano fatto da piccole e che avevano chiamato così. Quando Elsa si allontana da casa e la sua magia pervade il regno, caduto in un inverno senza tempo, Olaf prende vita e diventa un compagno di avventura per Anna.

Il piccolo pupazzo di neve è un po’ suonato e sogna il caldo e il sole, anche se sa che non potrà mai averli. Il suo motto è appunto: “Vale la pena sciogliersi per qualcuno”, che se nel caso specifico si riferisce ad Anna, ora sua amica, in pericolo di vita, e per cui è pronto a sacrificarsi, in realtà ci rendiamo conto che è proprio il leit motiv dell’esistenza stessa di Olaf e del suo personaggio.

Olaf è nato dall’amore di due sorelle e quell’amore in qualche modo lo ha plasmato al punto, che anche una cosa come il caldo, suo nemico naturale, diventa amabile e motivo di sacrificio per una felicità più grande. Olaf anticipa sostanzialmente quello che Anna e Elsa rappresentano, quello che farà Anna per Elsa col suo sacrificio. Pur essendo diverse, pur ammettendo che il potere di Elsa abbia rappresentato un pericolo, Anna ama sua sorella e ama la sua magia, che è parte di lei e che è capace di produrre cose bellissime per lei e per tutto il regno di Arendelle.

Olaf ha un sorriso smagliante e tutte le caratteristiche tipiche del nostro immaginario collettivo di un pupazzo di neve, come gli occhi a bottoni e il naso a carota. I suoi simil capelli e le sue braccia sono dei rami.

Una delle produzioni funko di Olaf più divertenti è quella “Summer Olaf”, che lo riprende con gli occhiali da sole e una palla per giocare, proprio come descritto nel film d’animazione nel momento in cui Olaf si immagina su una spiaggia esotica e canta “la canzone dell’estate”.

“Le onde, il mare, la marea e poi caldo a volontà. Se il sole si incontra col ghiaccio freddo chissà che fa. E lo sai, credo che guarderebbero tutti me. Il mio sex-appeal dà il meglio di sé d’estate!”

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One Comment

  • Nikky ha detto:

    Ammetto che ultimamente la mia collezione di Funko Pop si sta espandendo un pò troppo. Ma sono troppo belli ed è difficile resistere. Se poi li acquisti legandoli ai tuoi ricordi più cari (perchè per me è così che funziona. Ogni pupazzetto comprato ha un suo valore affettivo) diventano ancora più preziosi. Quelli del mondo di Frozen sono un attentato al mio portafoglio perchè sono dettagliati in modo perfetto. Così fedeli agli originali. Frozen è uno dei cartoni del mondo Disney che ho recuperato da poco. Ebbene sì sono una delle poche al mondo che non aveva visto questo capolavoro. Io avevo amato tanto la versione raccontata nelle serie tv “Once Upon A Time” ed ero curiosa di vedere come fosse la versione originale. E ammetto di essermi commossa. Grazie a questo articolo mi è venuta l’ispirazione per un regalo di Natale per mia cugina. Lei ama il mondo di Frozen ed Olaf in particolare. So già cosa le regalerò.

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