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Caratteristiche fisiche del corindone

Il corindone cristallizza nel sistema trigonale e presenta un abito cristallino che può essere di tre tipi: a barilotto, tabulare o prismatico. Dal punto di vista fisico il corindone presenta una durezza davvero molto elevata. Assume, infatti,valore 9 sulla scala Mohs. Ha, invece, una densità di che si situa tra i 3,9 e i 4,1 g/cm3. Il corindone ha una lucentezza variabile da adamantina a vitrea mentre dal punto di vista dell’opacità si muove lungo una direzione che va dal trasparente al traslucido.
Il corindone è un minerale fluorescente. Per fondere deve essere portato ad una temperatura di circa 2.000 ° C. Si presenta molto resistente all’attacco di agenti chimici corrosivi. Il corindone risulta, infatti, essere l’unico minerale che è insolubile in tutti gli acidi. La durezza e l’abito cristallino sono tratti che dovrebbero permettere il riconoscimento del corindone. In realtà, il corindone è abbastanza famoso anche se c’è da dire che le persone conoscono soprattutto le sue varietà più famose, ovvero lo zaffiro ed il rubino.
Sotto l’aspetto ottico si evidenzia il fatto che il corindone non mostri fenomeni di pleocroismo e che sia dotata di un rilievo molto alto.

Varietà di corindone

Il corindone è allocromatico, ovvero si trova in tutti i colori. Grazie alla presenza di alcuni elementi chimici che non ne alterano la composizione, il corindone assume determinate tonalità cromatiche.
Sono diverse le varietà di corindone. Abbiamo lo smeriglio che viene utilizzato solamente per preparare abrasivi e che presenta un colore che va dal bianco al grigio bruno.
La varietà di corindone di colore rosso prende il nome di rubino. Il rubino presenta un’opacità lucida semitrasparente. Può assumere, oltre al colore rosso intenso, delle sfumature che variano dal rosso violaceo al rosso rosato a causa di impurezze di cromo che si trovano nel reticolo cristallino. Il rubino può essere trattato ma può essere prodotto anche sinteticamente. Quando ha qualità da taglio ha funzioni importantissime nel campo gemmologico. Il rubino, infatti, è considerato molto prezioso sia per la sua bellezza estetica ma anche per la sua rarità e e durezza. Ha impiego anche nel settore delle collezioni e nella cristalloterapia. Il termine rubino deriva dal latino medievale “rubinus” il quale, a sua volta, deriva sempre dal latino “rubeus” il cui significato è “rosso”.
La varietà di colore blu del corindone prende, invece, il nome di zaffiro. In realtà, oltre al blu lo zaffiro può assumere un colore variabile dal blu-violaceo al blu-verdastro. Le impurezze presenti all’interno del reticolo cristallino dove avviene uno scambio di elettroni tra ferro bivalente e titanio determina le varie sfumature di blu che può assumere lo zaffiro. Anche lo zaffiro può essere trattato tramite la termodiffusione oppure essere lavorato sinteticamente.
Un’altra varietà di corindone è il padparadscha che ha un colore che varia dall’arancio, all’arancio-rosato e all’arancio-giallastro. Le impurezze determinate dagli atomi di ferro e di cromo causano la presenza di questa tonalità cromatica.
La varietà incolore del corindone prende, invece, il nome di leucozaffiro. Se questa varietà si presenta incolore è perché ha una struttura cristallina dove non si riscontra la presenza di elementi esterni.
Tutte le altre varietà di corindone diverse dal padparadscha e dal rubino, oltre al leucozaffiro, sono lo zaffiro verde, lo zaffiro giallo, lo zaffiro viola e lo zaffiro rosa.

Genesi e giacimenti di corindone

Il corindone si forma soprattutto nella zona in cui si trovano le rocce metamorfiche di contatto e le rocce metamorfiche regionali. Non solo, il corindone è stato trovato anche nelle rocce ignee e in alcuni depositi alluvionali. Il discorso relativo ai giacimenti di corindone va fatto tenendo presenti le varietà di questo minerale che si trovano in vari punti del pianeta. Ad esempio, il rubino viene estratto soprattutto in Siam, Birmania e Sri Lanka. I rubini dello Sri Lanka hanno una caratteristica particolare, ovvero possono presentare, per mezzo delle inclusioni di rutilo, un fenomeno conosciuto come asterismo e che si riferisce ad un particolare effetto ottico che porta, specie nel momento in cui si effettua il taglio e la lavorazione del corindone, alla formazione di una stella composta da sei punte. Luoghi di estrazione del rubino sono anche la Tanzania, il Vietnam, la Cina e la Jugoslavia.
Gli zaffiri, invece, si trovano prevalentemente in India, Vietnam, Cambogia, Madagascar, Australia, Thailandia e Sri Lanka. Lo Sri Lanka è il paese dove si estrae anche l’altra varietà di corindone, ovvero il padparadscha.
Dal punto di vista dell’origine etimologica del termine, il nome rubino deriva dalla popolazione sanscrita che aveva l’abitudine di chiamare il rubino utilizzando la parola “kuruvinda”. Il corindone ha rivestito e riveste ancora oggi un ruolo importantissimo nell’economia mondiale dei minerale, soprattutto in riferimento all’aspetto gemmologico. Nei gioielli delle epoche antiche non è poi così difficile individuare rubini e zaffiri.
L’etimologia del termine zaffiro ha, invece, un’origine ancora incerta. C’è chi dice che provenga dal greco “sappheiros” che sta per “azzurro” ma c’è anche un’altra corrente di pensiero che fa risalire al termine ebraico “sappir”, che significa “la cosa più bella”, l’origine del termine. ?Il padparadscha ha un’origine etimologica orientale mentre il leucozaffiro deriva dal greco leykcòs che significa bianco.

Curiosità sul corindone

Il corindone può essere utilizzato per diversi scopi. Ovviamente, quando può essere tagliato è possibile trovarlo all’interno delle gioiellerie. Viene, però, utilizzato anche a fini abrasivi, per la produzione di ceramiche. Può, inoltre, servire da perno per il supporto di orologi e, dal punto di vista commerciale, viene venduto anche come un minerale adibito a scopi collezionistici.
Dal punto di vista delle funzioni terapeutiche, l’effetto del corindone va valutato soprattutto in base alle sue varietà. Ad esempio, il rubino stimola l’attività sessuale e la fertilità, aiuta a liberarsi dalla depressione, consente di impegnarsi in maniera attiva e creativa nelle attività quotidiane e stimola la gioia di vivere e la passione. Dal punto di vista spirituale, il rubino trasmette coraggio.
Una curiosità legata allo zaffiro riguarda un episodio accaduto nei primi anni del Novecento in California, quando furono scoperti dei giacimenti di benitoite che furono erroneamente scambiati per zaffiro. Lo zaffiro aiuta a concentrarsi sulle proprie attività e a combattere la febbre.
Lo zaffiro arancione stimola la voglia di parlare alla platea indistinta e si dimostra utile per artisti e scrittori mentre lo zaffiro incolore è sinonimo di saggezza.

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Milena Talento17 Novembre 2017

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