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Caratteristiche fisiche della diopside

La diopside presenta, dal punto di vista dell’abito cristallino, un sistema monoclino. E’ composto da cristalli prismatici allungati i quali, in diverse circostanze, si raggruppano in aggregati granulari che assumono diversi tipi di colore. Non a caso, la diopside vanta diverse tonalità cromatiche, anche se ruotano tutte sul verde. Abbiamo, infatti, il verde chiaro e il verde scuro nonché il verde smeraldo. La diopside è in grado di diventare anche trasparente. Le caratteristiche fisiche della diopside sono la durezza e la pesantezza. Non solo, la diopside risulta essere fragile ed insolubile in acido. Dando uno sguardo ai valori, notiamo che la diopside ha una durezza sulla scala Mohs variabile tra 5,5 e 6 6. Presenta, inoltre, un indice di rifrazione tra 1,67 e 1,69, lo striscio di colore bianco ed una lucentezza perfetta. Si sfalda perfettamente in ogni direzione mentre non dispone di una frattura regolare, bensì concoide e scabra. Dal punto di vista mineralogico, possiamo dire che la diopside si trova essenzialmente nelle rocce metamorfiche che presentano una grossa quantità di calcio. Non è raro trovare questo minerale nelle rocce ultrabasiche e basiche e nelle rodingiti. Sebbene la diopside sia composta di diversi cristalli dalle dimensioni piuttosto elevate, non tutti hanno le caratteristiche per essere lavorati come pietre preziose. L’intenso colore verde della diopside dipende dalla presenza, a livello chimico, di elementi come il cromo ed il ferro che fanno in modo che il minerale assuma diverse tonalità cromatiche. Quella verde resta la principale ma non è raro vedere delle variazioni. Ad esempio, la diopside africana mostra un colore che rappresenta un mix di verde e giallo. Altri colori che possono comparire quando si osserva la diopside sono il grigio, il blu, il marrone ed il bianco.

Genesi e giacimenti di diopside

L’origine etimologica del termine “diopside” si fa risalire al nome greco “di” combinato con il nome “opsis”. Il primo termine ha il significato di “doppio” mentre il secondo vuol dire “aspetto”. Dal punto di vista semantico è corretto ritenere che “diopsis”, dunque, “doppio aspetto” si riferisca ad una caratteristica intrinseca della diopside, ovvero il suo pleocroismo, cioè la sua capacità di apparire in colori diversi quando cambia il punto dal quale la si osserva.

Non solo, spesso per riferirsi alla diopside è stato utilizzato anche il termine “Cromo Diopside”. Se, però, si vogliono indicare gli esemplari di origine russa il nome più corretto da impiegare è “Diopside Russa”. La diopside è stata chiamata anche “vertelite”, “serbelite” e “Diopside imperiale”. Questi nomi, seppure non propriamente corretti, non sono del tutto errati e a limite possono anche essere utilizzati per riferirsi alla diopside. Un termine del quale si fa spesso uso ma che risulta essere scorretto è “Smeraldo Siberiano”. Il motivo è piuttosto semplice. Chi legge il termine smeraldo potrebbe essere portato a supporre che la diopside sia una varietà di berillo come lo smeraldo. In realtà, però, non è così ed è, dunque, meglio usare altri termini, più pertinenti.

La diopside fu descritta per la prima volta nel 1800 da José Bonifácio de Andrada e Silva. I principali giacimenti di diopside si trovano in Russia, in Pakistan, nell’Africa Meridionale, Negli Stati Uniti d’America, nello Sri Lanka ma anche in Brasile, in Germania, in Svezia, in Kenya, in Cina, in Madagascar ed in Finlandia. Sono stati rinvenuti dei giacimenti di diopside anche in Italia. Essi sono situati a Torino, nella Val D’ala, in Val Malenco, nell’Ossola, sul’Adamello e anche nei pressi del vulcano del Vesuvio, sul monte Somma.

Varietà di diopside

Le principali varietà di diopside sono la diopside russa e la diopside. Esistono, però, anche altre varietà come, ad esempio, il Tashmarin che è stato scoperto in Cina. Si differenzia dalla diopside russa per il fatto di avere un colore verde più chiaro e meno intenso per via della presenza di quantità minori di cromo al suo interno.

Una varietà molto difficile da trovare di diopside si trova anche in Italia, precisamente in Valle D’Aosta, nella località di Saint Marcel. Si tratta del Violano, una varietà che, a causa della presenza di manganese nella sua struttura chimica, assume una colorazione che varia dal viola al bluastro.

La Diopside Stellata proviene dall’India. Ha un colore nero che, a tratti, può assumere tonalità sfumate che vanno dal verde al nerastro. La Diopside Stellata ha una caratteristica particolare, ovvero è formata da quattro raggi: due di questi raggi sono dritti mentre altri assumono un orientamento diverso. Se si effettua un buon lavoro in fase di taglio è possibile notare la presenza della forma di una stella.

La Diopside Russa ha, invece, quasi sempre un colore verde per via di una forte presenza di cromo al suo interno. Solo in rare occasioni sfuma in una tonalità bluastra. La Diopside Russa da alcuni anni è entrata in pianta stabile nel mercato, conquistandosi uno spazio importante nel campo gemmologico. Essa viene estratta in una Repubblica autonoma della Russia che si trova nella parte orientale della Siberia, ovvero la Jacuzia.

Curiosità sulla diopside

Sono diverse le curiosità legate alla diopside. Dal punto di vista degli usi, notiamo che la diopside può essere impiegata, se trasparente, nel settore delle collezioni e nel campo gemmologico. Se, invece, si guarda ad altri aspetti della diopside, più propriamente simbolici, è interessante notare che essa viene definita la gemma che piange. Questo perché c’è chi sostiene che essa sia capace di alleviare dolori e sofferenze tramite lacrime di purificazione.

La diopside vanta una lunga storia. Essendo utilizzata in maniera costante ed imponente anche dagli antichi come pietra preziosa per fantastici gioielli, sono nate delle piccole credenze legate a questo materiale. Una testimonianza curiosa ci giunge dai Greci che conoscevano bene una varietà di diopside nota come Diopside stellata e che ritenevano che essa fosse stata, in origine, una stella e che solamente dopo l’impatto sulla terra si sarebbe trasformata in una pietra. La sua lucentezza, secondo i Greci, è simbolo della presenza al suo interno delle stelle e del cielo.

Dal punto di vista terapeutico la diopside aiuta a dare una forma stabile alle proprie emozioni e ad emanare energia.

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