Come aprire un sushi bar? Quali sono i costi e le opportunità di franchising sono i temi principali trattati in questo articolo.
Indice dei contenuti
QUANTO COSTA APRIRE UN SUSHI BAR. 2
Pratiche burocratiche e costi di avviamento. 3
APRIRE UN SUSHI BAR IN FRANCHISING. 3
#1 Kyosko Sushi (https://kyosko.it/) 3
#2 Sushi Art Day (https://sushiartday.com/) 4
PERMESSI, ITER, REQUISITI PER APRIRE UN SUSHI BAR. 4
PERCHÉ APRIRE UN SUSHI BAR
Nella nostra sezione dedicata all’imprenditoria, mettersi in proprio (https://www.guidaconsumatore.com/imprenditoria/come-mettersi-in-proprio.html) è un argomento spesso affrontato.
Dopo i recenti articoli: come aprire un bar (https://www.guidaconsumatore.com/imprenditoria/come-aprire-un-bar.html) e come aprire un Mini Market (https://www.guidaconsumatore.com/imprenditoria/come-aprire-un-mini-market.html) oggi facciamo un salto in oriente esplorando tutti i vantaggi derivanti dall’apertura di un sushi bar.
L’imprenditore alla ricerca di una nuova idea imprenditoriale nel settore della ristorazione può considerare l’idea di aprire un sushi bar, un locale particolare e ancora assente soprattutto nelle realtà medio-piccole.
I sushi bar sono dei locali generalmente piccoli, arredati con gusto e in stile moderno che ricrea il tipico ambiente proprio di simili locali presenti in Giappone.
Tra le caratteristiche, tipiche del sushi bar, vi è la presenza di un bancone a vista dove sono esposti il pesce e le varie pietanze preparate dagli chef.
Altre tipologie di sushi bar, si caratterizzano dalla presenza di un bancone scorrevole il Kaiten-zushi grazie al quale i clienti possono scegliere le pietanze.
La novità e la curiosità che potrebbe innescarsi dopo l’apertura di una tale attività potrebbe attirare un considerevole numero di clienti e assicurare così un vantaggio competitivo un concetto, quest’ultimo, tanto caro quanto importante per gli imprenditori.
Aprire un sushi bar, è sicuramente una scelta meno inflazionata rispetto ad altre attività. Ciò perché, richiede competenze nella cucina giapponese le quali implicano il doversi affidare ad una persona di origini giapponesi o almeno specializzata in questo ambito.
QUANTO COSTA APRIRE UN SUSHI BAR
I costi per aprire un sushi bar non differiscono molto da altre attività come i classici ristoranti e i bar.
I fattori che influiscono sui costi necessari per aprire l’attività sono, quindi, gli stessi. In particolare:
La città e la zona
Aprire un sushi bar nel centro di una grande città come Milano o Roma comporta dei costi elevati, dati dal canone di affitto e dalla zona tipicamente frequentata da molte persone turisti e residenti.
Il personale
È necessario assumere o collaborare con alcuni esperti della cucina giapponese. A seconda della grandezza del locale c’è bisogno di un numero di persone adeguato a compiti quali: preparazioni, servizio ai clienti, pulizia del locale.
Chiaramente un piccolo sushi bar gestito da tre o quattro persone ha costi per il personale ridotti, rispetto ad un sushi bar che richiede dieci o venti tra chef, camerieri e responsabili di sala.
Arredamento
Anche l’arredamento ha un costo molto variabile. Più si cercherà di creare un ambiente simile ai tipici locali presenti in Giappone più i costi aumentano.
Arredare in stile giapponese richiede una sapiente scelta dei materiali e degli ornamenti e probabilmente, una visita in Giappone può aiutare a farsi un’idea di come sono realizzati i sushi bar.
Da non sottovalutare, inoltre, i costi in frigoriferi e macchinari. I sushi bar si caratterizzano dal fatto che lavorano con materie prime di qualità e con il pesce fresco che richiede di ottemperare a specifiche procedure per la conservazione.
I prodotti
Un sushi bar lavora principalmente con il pesce, un alimento costoso che richiede luoghi idonei per la conservazione. Tra i prodotti, inoltre, bisognerà trovare i giusti fornitori per avere a disposizione, oltre al sushi, alimenti come: le alghe marine, le tipiche salse (soia e sakè), ma anche uramaki e nigiri.
Pratiche burocratiche e costi di avviamento
Tra i costi per aprire un sushi bar, o una qualsiasi attività, vi sono gli adempimenti burocratici, le spese notarili (in caso di acquisto del locale), le spese per il commercialista, e tutti i costi legati all’avvio dell’attività, dalle materie prime, all’abbigliamento per il personale.
Risulta fondamentale l’elaborazione di un business plan finalizzato a calcolare tutti i costi necessari per l’avviamento e per la gestione dei futuri 5 – 7 anni dell’attività.
Marketing e pubblicità
Per farsi conoscere sarà necessario prevedere un budget per le spese di marketing e pubblicità sia online che offline.
Le spese potrebbero aggirarsi anche in diverse migliaia di euro poiché comportano anche i costi da riservare ad uno o più professionisti da ingaggiare per la cura del sito web e delle pagine social.
In generale, i costi per aprire un sushi bar variano dai 50.000 euro fino ai 150.000 euro per i locali più grandi e localizzati in zone esclusive della città.
APRIRE UN SUSHI BAR IN FRANCHISING
Un’alternativa meno costosa per aprire un sushi bar consiste nel franchising (https://www.guidaconsumatore.com/imprenditoria/che-cose-un-franchising.html).
Le opportunità di franchising permettono di aprire anche una susheria, oppure un locale specializzato nel sushi da asporto.
Per una cifra compresa tra i 15.000 e i 30.000 è possibile affidarsi a tutta l’esperienza portata dal franchisor e realizzare, dunque, il proprio sogno di aprire tale attività.
Verificando sul web quali sono le possibilità per aprire un sushi bar in franchising segnaliamo i seguenti due siti web:
#1 Kyosko Sushi (https://kyosko.it/)
Kyosko Sushi offre una soluzione per tutti coloro che hanno intenzione di aprire un locale che unisce la cultura culinaria giapponese con quella italiana.
L’offerta in franchising permette così di offrire sia il tipico sushi ma anche gustose insalate e panini.
Le possibilità franchising messe a disposizione dall’azienda sono tre:
Kyosko Sushi Corner
Il Sushi Corner è possibile aprirlo ovunque, in città ma anche all’interno di un centro commerciale. Come ogni franchising che si rispetti, l’arredamento e le materie prime sono fornite direttamente dall’azienda. Un aspetto quest’ultimo vantaggioso perché non richiede di avere tra il proprio personale chef esperti nella preparazione del sushi.
Kyosko Sushi Chiosco
Il Sushi Chiosco necessita uno spazio di almeno 12 mq e come il precedente può essere aperto ovunque. L’azienda si occupa di fornire l’intera struttura e di curare, oltre l’istallazione del chiosco anche aspetti quali: l’insegna, il marketing e di offrire tutto il supporto necessario.
Il contratto minimo è di cinque anni e prevede un percorso di formazione per il personale.
Kyosco Sushi Store
Il Sushi Store richiede una disponibilità di spazio di almeno 30mq e non è richiesta l’installazione della canna fumaria. Anche in questo caso è l’azienda ad occuparsi di tutto: progettazione, fornitura macchinari, accessori, web e marketing.
All’affiliato è solo richiesto di gestire il locale utilizzando i prodotti e le bevande fornite.
#2 Sushi Art Day (https://sushiartday.com/)
Sushi Art Day nasce nel 2014 ed è un’azienda specializzata nella produzione di sushi utilizzando esclusivamente materie prime di alta qualità.
Tra le caratteristiche del franchising non vi è la possibilità di aprire un sushi bar con la formula all you can eat.
Le possibilità di franchising previste sono tre:
- formula FULL a partire da 49.000 euro
- formula SMALL a partire da 29.900 euro
- formula CORNER a partire da 29.900 euro.
È interessante la dicitura, riportata nel sito, secondo la quale gli importi possono essere finanziabili dalla casa madre.
Per aderire al programma franchising con Sushi Art Day è necessario:
- Disporre di un locale di 80-100 mq
- Avere tutti i requisiti a norma per l’installazione di una canna fumaria;
- Corrispondere una royalty mensile del 4% sull’incasso lordo;
- Da 3 a 6 persone da inserire nel personale;
L’azienda mette a disposizione:
- I prodotti alimentari;
- La formazione e il know how;
- La progettazione del locale;
- L’uso del marchio;
- Attività pubblicitarie;
- Un sito e-commerce per gli ordini online;
- Una app per le ordinazioni.
PERMESSI, ITER, REQUISITI PER APRIRE UN SUSHI BAR
Un lungo percorso fatto di permessi e iter burocratici aspetta l’imprenditore in procinto di aprire un sushi bar, il quale dovrà affidarsi ad un commercialista per il disbrigo di tutte le pratiche.
Il classico iter burocratico da seguire prevede:
- L’apertura di una società e l’ottenimento della partita IVA;
- L’iscrizione all’INPS e all’INAIL;
- Attestati per svolgere l’attività SAB e HACCP;
- La comunicazione di inizio attività;
- Registrare la società al Registro delle Imprese;
- Il permesso per esporre l’insegna.
Una volta completati gli iter burocratici bisogna accertarsi, altresì, che il sushi bar rispetti alcuni requisiti propri di tali attività.
Il locale è bene richiami lo stile giapponese e dovrebbe essere dotato di tipiche immagini orientali, di apposite bacchette in legno.
Può essere una buona idea riservare una tipica area dove costruire un piccolo laghetto e un giardino in stile orientale.
Inoltre, la presenza di separé in bambù e quadri tipici permette al locale di ricreare perfettamente gli ambienti.
CONCLUSIONI SUL SUSHI BAR
Aprire un sushi bar in proprio o in franchising è un’idea imprenditoriale che sembra avere tutte le caratteristiche per avere successo.
Se prendiamo come riferimento gli Stati Uniti, spesso precursori delle novità, come riportato in una ricerca condotta da IBIS World (https://www.ibisworld.com/united-states/market-research-reports/sushi-restaurants-industry/), i ristoranti specializzati in sushi sono in crescita (+5%) negli ultimi cinque anni.
Tuttavia, come evidenziato anche nella suddetta ricerca, fin quando i ristoranti e i bar non potranno esercitare l’attività liberamente per via del Covid-19, in Italia e nel mondo, è piuttosto difficile stabilire con esattezza quando le attività potranno riprendere a pieno regime.
Il consiglio è di prevedere un piano efficiente di consegne da asporto e a domicilio, in attesa che la situazione torni alla normalità.