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dati personli e privacy

Ma al di là delle app di tracciamento infatti, ogni giorno usiamo almeno una decina di altri servizi: WhatsApp, Facebook, Instagram, Google, l’app della banca, Maps… siamo davvero sicuri di proteggere sempre la nostra privacy? E siamo consci di quanti dati diffondiamo ogni giorno online?

Permessi e autorizzazioni app

Oggi possiamo scaricare di tutto: basta entrare nel Play Store o l’App Store di Apple per scaricare oltre 4 milioni di applicazioni. La maggior parte gratuite, altre in abbonamento. Un semplice tocco e l’app è installata. Nel momento in cui l’apriamo poi ci vengono richieste tutta una serie di autorizzazioni per far funzionare l’app. ed è proprio in questo momento che accettiamo di condividere i nostri dati: infatti non tutte le autorizzazioni concesse servono al corretto funzionamento delle app, molte di queste raccolgono semplicemente dati (età, preferenze, luoghi visitati) per inviarle a Google o, ancor peggio, a società terze. Questi dati poi vengono rivenduti a scopo pubblicitario e di profilazioni marketing, ovvero per inviarci pubblicità mirate in base ai nostri gusti, che ci porteranno ad effettuare altri acquisti, sempre online o fisici.

Quali sono queste autorizzazioni? Una breve lista comprende:

  • Contatti: accesso alla nostra rubrica e a i numeri di telefono
  • Archiviazione: dunque l’accesso a tutti i file salvati e le cartelle di archiviazione
  • Geolocalizzazione: la nostra posizione ricavata attraverso il GPS
  • Messaggi: la possibilità di leggere e inviare messaggi
  • Fotocamera: la possibilità di scattare foto e video
  • Calendario: accesso al nostro calendario e ai nostri eventi
  • Microfono: La possibilità di usare il microfono e registrare vocali

Certo, non tutte le app e non tutte le autorizzazioni richieste sono dannose. L’importante, come sempre, è leggere le caratteristiche tecniche prima di installare l’app e valutare effettivamente il suo funzionamento e le autorizzazioni richieste di volta in volta.

Come proteggere la nostra privacy sul telefono

È ovvio non fidarsi completamente di ciò che non conosciamo, come ad esempio chi gestisce davvero i nostri dati. Secondo un recente sondaggio di Express VPN sulla popolazione americana, l’84% degli intervistati ha dichiarato di non potersi fidare totalmente della gestione di questi dati da parte del governo; mentre circa il 79% si dichiara preoccupato per come le grandi compagnie tecnologiche useranno questi dati. Preoccupazioni che sono ben condivise da noi Italiani, in quanto molti di noi sono stati vittime di truffe informatiche, di furti di identità online e di tentativi di phishing.

Cosa possiamo dunque fare per continuare ad utilizzare le app – molte delle quali ci servono per lavoro o per comunicare con gli amici – e al tempo stesso proteggerci?

Ecco alcuni consigli pratici che potete seguire:

  • Quando scaricate delle App, assicuratevi di farlo solo dagli store ufficiali (e controllate sempre prima le recensioni degli altri utenti). Come già detto, informarsi prima di scaricare è uno dei primi passi per evitare truffe e problemi.
  • Dalle impostazioni del vostro dispositivo potete controllare che tipo di permessi o autorizzazioni hanno le app installate. In questo modo potrete decidere se rimuovere le autorizzazioni che non ritenete necessarie o aggiungerne nel caso l’app abbia implementato i suoi servizi.
  • Installare un antivirus anche su mobile
  • Aggiornate sempre sistema operativo e app per mantenerle sempre al sicuro da possibili bug di sistema
  • Evitate di effettuare acquisti o transazioni economiche usando un Wi-Fi pubblico il quale può essere facilmente hackerato
  • Utilizzare una VPN per nascondere il proprio indirizzo IP e altri dati personali: in questo modo terrete al sicuro da hacker ma anche dal vostro provider la vostra cronologia di navigazione ed eviterete il tracciamento dei cookies.

Questi naturalmente sono solo alcuni consigli base che valgono sia su mobile sia per il nostro PC – con cui solitamente siamo molto più attenti – i quali però possono evitarci molte seccature.

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