Caratteristiche fisiche del mercurio
Il mercurio cristallizza nel sistema amorfo. Non si può parlare di durezza perché, come accennato poc’anzi, il mercurio si trova allo stato liquido a temperatura ambiente. Il colore di questo minerale varia dal bianco argenteo al grigio scura. La lucentezza è metallica. Assenti fenomeni di sfaldatura e frattura così come non risulta essere presente lo striscio. Dal punto di vista delle caratteristiche fisiche possiamo dire che il mercurio presenta una viscosità bassa, una densità alta ed una tensione superficiale. I valori della conducibilità elettrica e termica sono abbastanza alti ma vengono ridimensionati se vengono paragonati ai valori degli altri metalli che si presentano ancora più elevati. Sono tanti i metalli che, se messi a contatto con il mercurio, si disciolgono. Tra questi troviamo il piombo, lo zinco, il calcio, il magnesio, il potassio, il sodio e altri ancora.
Il mercurio riesce a raggiungere la solidificazione alla temperatura di -39 °C mentre perviene all’ebollizione a 356,9 °C. La tensione di vapore risulta essere tutt’altro che modesta anche a temperatura ambiente. Di conseguenza, è molto pericoloso lasciare il mercurio esposto all’aria, soprattutto in ambienti lavorativi. La solubilità non ha valori alti ma comunque non può essere trascurata. Sotto l’aspetto chimico si parla del mercurio come metallo nobile. Può essere attaccato solamente dagli acidi ossidanti, come ad esempio l’acido nitrico concentrato e l’acido solforico concentrato e caldo. In natura il mercurio può presentarsi in masse liquide ma anche sotto forma di goccioline.
Genesi e giacimenti di mercurio
Il mercurio che si trova allo stato nativo si forma come minerale secondario in seguito all’ossidazione dei depositi di cinabro la quale è causata dall’azione degli agenti atmosferici nel momento in cui essi si trovano a contatto con l’aria dei giacimenti di tale minerale. Ciò significa che potenzialmente è possibile rinvenire piccole quantità del mercurio nativo in qualunque giacimento di mercurio. Il seguito ad ulteriori processi di ossidazione il mercurio nativo potrebbe trasformarsi in un ossido di mercurio che prende il nome di montroydite oppure in cloruri conosciuti come calomelano e eglestonite.
I principali giacimenti di mercurio si trovano sparsi in diverse località dell’Europa e degli Stati Uniti. In Italia, ad esempio, è possibile rinvenire mercurio allo stato nativo nelle miniere di cinabro del Monte Amiata, in Toscana, ma anche nel deposito di cinabro di Margno, in provincia di Como. Il mercurio è presente in provincia di Trento, nella miniera di Sagron Mis nonché in una cava di caolino che si trova ad Allumiere, in provincia di Roma ed in provincia di Lucca, precisamente a Levigliani. In Europa sono stati scoperti giacimenti di mercurio nativo in Serbia, Slovenia, Spagna e Germania. Negli Stati Uniti, invece, il mercurio è rinvenibile in Texas e in California.
Uso del mercurio
Grazie alle sue particolari caratteristiche, il mercurio è stato impiegato per anni nella produzione di termometri. Oggi viene ampiamente usato nell’industria chimica e farmaceutica, in quella elettrotecnica ed elettrochimica per la realizzazione di lampade a vapori di mercurio, in metallurgia, nella costruzione di apparecchi scientifici.