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Anche l’interesse sessuale viene meno perché molte donne si convincono di avere un corpo menomato dalla perdita di un organo importante.

È abbastanza comune che l’infertilità, per cause chirurgiche o ormonali, provoca in molti casi un deficit di erotismo, come succede a molte donne che subiscono l’isterectomia in età fertile. Ci sono legami profondi tra sesso erotico e sesso riproduttivo soprattutto oggi che non esiste più la dicotomia tra due opposti stereotipi di femminilità: da un lato la moglie e madre poco interessata all’eros e quasi negata all’orgasmo e dall’altro l’insaziabile donna di piacere poco interessata alla maternità.

Oggi che questa antitesi non esiste più, l’impossibilità di procreare improvvisamente indotta da un intervento chirurgico può causare nella donna una visione deformata della propria femminilità e alimentare fantasie persecutorie, come l’idea di aver perso ogni attrattiva sessuale, al punto da negare l’evidenza del desiderio maschile.

La perdita dell’utero, anche se invisibile, può in alcuni casi far nascere un disagio simile a quello di chi ha un deficit fisico evidente. Se la donna già prima dell’intervento aveva un cattivo rapporto con il proprio corpo , la perdita dell’utero on fa che accentuare un disagio che tendeva a negare o di cui era inconsapevole.

L’intervento diventa così il pretesto per rifiutare il proprio corpo di donna che privo dell’utero, simbolo della maternità, appare irrimediabilmente menomato anche dal punto di vista erotico.

Nella donna la percezione del proprio corpo e dell’attrazione sessuale che esercita è legata all’immagine soggettiva che ha di se stessa, piuttosto che a quella che gli altri sembrano avere di lei.

Per questo in situazioni simili, è importante lavorare per superare il disagio sessuale che la perdita del’utero ha contribuito a mettere in evidenza.

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