I rilevatori di monossido di carbonio
Prima di occuparci di rilevatori di monossido di carbonio è bene approfondire un’attimo questo gas. Esso ci segue costantemente con il fumo delle sigarette, ci avvicina con i gas di scarico dei mezzi di trasporto, ci tiene compagnia davanti il barbecue o davanti al caminetto mentre stiamo leggendo un libro o sorseggiando un brandy; in pratica è presente ovunque ci sia una combustione di materiale di origine fossile e che generalmente si disperde nell’ambiente senza creare disturbo alla nostra vita.
Purtroppo in particolari situazioni ambientali esasperate da manutenzioni carenti, spesso durante la stagione fredda, con l’accensione di caldaie, stufe e caminetti, questo rapporto di reciproca noncuranza si incrina e le cronache cittadine si riempiono di notizie di intossicazioni o peggio ancora morti.
Il monossido di carbonio (formula chimica CO) è un gas altamente tossico, completamente insapore, inodore, incolore e non irritante. In ambito domestico deriva dalla combustione, incompleta in deficit di ossigeno, di combustibili fossili contenenti carbonio che avviene in stufe, caminetti, scaldabagni oppure caldaie. Generalmente viene espulso con gli altri prodotti della combustione ma se per cause da imputare a carenze manutentive, a negligenze vere e proprie oppure a semplice ingenuità questi fumi, compreso il monossido di carbonio, non possono essere evacuati tornano in ambiente e cominciano a saturarlo causando seri problemi alla nostra salute.
Effetti del monossido di carbonio sull’uomo
Grazie alla sua grande affinità con l’emoglobina forma, una volta inalato, immediatamente un composto chimico particolarmente resistente, chiamato carbossiemoglobina (formula chimica COHb), che blocca la cessione di ossigeno ai tessuti generando una forma di ipossia che, in campo medico, si definisce ipossia anemica. In base alla percentuale di carbossiemoglobina presente nel sangue l’intossicazione viene definita lieve (per percentuali comprese tra il 20 % e il 50 %) oppure acuta (per percentuali superiori al 50 %).
- Intossicazione lieve
La persona esposta all’ossido di carbonio avverte mal di testa, senso di vertigine, debolezza generalizzata - Intossicazione acuta
Permanendo in un ambiente sempre più saturo di monossido di carbonio i sintomi si aggravano e sopraggiunge uno stato di torpore che rallenta o impedisce del tutto qualsiasi reazione. Proprio quest’ultima caratteristica è la più insidiosa perché una permanenza prolungata in un ambiente saturo di questo gas porta alla morte per asfissia.
Come evitare i rischi del monossido di carbonio
Per tenere lontani i rischi legati ad una esposizione al monossido di carbonio bisogna rimuovere le apparecchiature non a norma, affidarsi ad un comportamento responsabile utilizzando gli apparecchi a combustione nel modo corretto, manutenerli annualmente al fine di garantirne la massima affidabilità.
Purtroppo un atteggiamento corretto non fornisce una sicurezza totale perché tutta la nostra sicurezza si basa sulla piena funzionalità dei nostri sensi che per percepire il pericolo devono riconoscere i sintomi di un’intossicazione. Ma cosa succederebbe se stessimo riposando oppure se avessimo una mobilità ridotta o fossimo nell’impossibilità di chiedere aiuto? Probabilmente dopo qualche ora il nostro nome comparirebbe tra le brutte notizie del telegiornale.
Per aumentare sensibilmente il margine di sicurezza è necessario affidarsi all’installazione di congegni elettronici che possano segnalare una concentrazione di CO prima che questa diventi potenzialmente pericolosa (i rilevatori) oppure dispositivi in grado di segnalare ed intervenire automaticamente bloccando, per esempio, l’apporto di combustibile e attivando una ventilazione meccanica forzata degli ambienti (i rilevatori evoluti).
Rilevatori di monossido di carbonio
I rilevatori di monossido di carbonio sono dispositivi che una volta installati e attivati presidiano costantemente l’ambiente in cui si trovano segnalando tempestivamente, con un allarme ottico e acustico, una concentrazione pericolosa di CO. L’eliminazione del pericolo spetta però agli occupanti degli ambienti che devono attuare tutte le procedure necessarie per far si che la situazione di pericolo rientri. Ovviamente in mancanza di persone i locali si satureranno ugualmente di monossido di carbonio.
Rilevatori evoluti
Sono la naturale evoluzione dei rilevatori di monossido di carbonio base e, a differenza dei loro fratelli minori, agiscono attivamente segnalando la presenza del gas tossico e contemporaneamente attivano altri dispositivi ausiliari come ventilatori, allarmi a distanza oppure valvole per l’intercettazione del combustibile. Con questi dispositivi raggiungiamo il top della sicurezza perché garantiscono la nostra sicurezza sia che siamo presenti e attivi, presenti e dormienti, impossibilitati o assenti.
Come sceglierli
I parametri da tenere presenti sono molti e vanno dalla sensibilità ricercata al tipo di alimentazione, dall’interfacciamento all’espandibilità, dalla tipologia di installazione alla durata della garanzia sino ad arrivare al prezzo.
Sensibilità
E’ la soglia minima alla quale scatta l’allarme e questa può variare tra le 30 ppm (parti per milione) di CO alle 50 ppm di CO. I modelli più economici presentano un solo livello di intervento mentre i rilevatori più raffinati hanno sino a tre livelli.
Alimentazione
I modelli di rilevatori di monossido di carbonio in commercio possono essere alimentati a batteria oppure dalla rete elettrica. L’alimentazione a batteria consente di posizionare il dispositivo ovunque ma obbliga alla sostituzione delle pile al loro esaurimento. L’alimentazione dalla rete elettrica vincola la posizione di installazione ma fornisce maggiori garanzie di funzionamento.
Interfacciamento
I modelli più economici di rilevatori di monossido di carbonio non presentano possibilità di essere interfacciati con altri moduli mentre quelli più costosi presentano uscite ausiliarie per pilotare schede relè.
Espandibilità
I modelli più performanti danno la possibilità di essere collegati con altri dispositivi per aumentare la copertura di rilevazione.
Installazione
Può essere a vista o a incasso entro scatola di derivazione elettrica.
Garanzia
La garanzia varia dai 5 ai 7 anni.
Prezzo
La fascia indicativa di prezzo dei rilevatori di monossido di carbonio varia dai 40 € ai 150 € circa
Dove posizionarli
La localizzazione del punto corretto dove posizionare i rilevatori di monossido di carbonio è fondamentale per garantirne il massimo dell’efficacia. A carattere generale ed indicativo questi dispositivi vanno installati nel locale da presidiare, a circa 20 cm dal soffitto (poiché il monossido di carbonio è più leggero dell’aria tende a salire), a non più di un paio di metri dalla possibile fonte di inquinamento e lontano da correnti d’aria che potrebbero falsare il rilevamento. Prestare particolare attenzione alla visibilità dei led di segnalazione dalla quale dipende l’efficacia dell’apparecchiatura. Poiché ogni strumento adotta soluzioni e componentistiche elettroniche che portano a sensibilità diverse è necessario, per garantire la massima efficacia, leggere attentamente la specifica documentazione allegata.
Precauzioni post installazione
Ogni casa costruttrice cerca di produrre la migliore apparecchiatura al miglior prezzo cercando di mettere al primo posto facilità di installazione e manutenzione ridotta al minimo. Il nostro consiglio è quello di non fidarsi ciecamente di questi dispositivi ma di fare un controllo annuale verificando che il sensore sia funzionante e privo di polvere, che le batterie (per i modelli a batteria) abbiano carica sufficiente e che le altre funzioni siano attive.
Produttori di rilevatori di monossido di carbonio
Rilevatori normali
La lista è necessariamente ridotta e presenta solo alcune case costruttrici.
- Ei Electronics
- Kidde
Entrambi distribuiti da Safelincs
- Electroinset
- Honeywell – Honeywell Analytics
Rilevatori evoluti
La lista è necessariamente ridotta e presenta solo alcune case costruttrici.
- Coster T.E.
- Fantini Cosmi
- Siemens
Considerazioni finali sui rilevatori di monossido di carbonio
L’installazione di apparecchi elettronici rilevatori di monossido di carbonio, se posizionati in modo corretto, limitano al massimo i rischi causati da una fuori uscita di questo gas, ma l’adozione di questi ausili non esonera i proprietari dei locali da tutti i controlli di legge necessari per mantenere gli impianti di riscaldamento in perfetta efficienza. E come sempre il buon senso deve andare di pari passo con il rispetto dei regolamenti.
Cara Ida, non avendo una foto del suo camino e non conoscendo i lavori che sono stati eseguiti, è davvero difficile darle una risposta. Potrebbe farlo vedere da un tecnico e magari sentire il suo parere….certamente i sintomi di cui parla non sono positivi, quindi il parere di un esperto e un sopralluogo sono sicuramente consigliati. In bocca al lupo!
Mio marito ha fatto fare dei lavori al caminetto che secondo me lo hanno danneggiato e io non sopporto più quando è acceso perché sento uno sgradevole odore pungente di bruciato e mi sento persino la pelle che si secca e gli occhi. Anche le mucose della bocca si asciugano.
Lui non mi ascolta e io devo subire.
Ho paura di ammalarmi. E temo il monossido di carbonio
Salve ho una caldaia a gas a circa 50 cm dalla porta che dalla cucina porta su un disimpegno dove si trovano le camere da letto. Il soffitto sopra la caldaia è parecchio alto, è meglio mettere il dispositivo lì sopra o sopra le porte delle camere che sono vicine fra loro a circa 2 metri dalla caldaia? Grazie
buona sera
ho appena installato una stufa a pellet in taverna con canalizzazione nelle due camere superiori al piano terra e vorrei sapere come comportarmi con l’acquisto di rilevatori di monossido.
dovrei metterli oltre che in taverna anche nelle 2 camere ?
dovrei oltretutto arieggiare i locali prima di coricarci considerando che la stufa funziona dalle ore 9 alle ore 20 tutti i giorni e le stanza vengono arieggiate per circa 2 ore tutte le mattine?
grazie per l’attenzione
I rilevatori di monossido di carbonio devono essere installati in tutte le stanze dove sono presenti dispositivi di riscaldamento che potrebbero produrre monossido di carbonio (per esempio caldaie, camini, stufe a combustibile,etc). Verificare sempre che l’allarme sia udibile sufficientemente per svegliare chi sta dormendo con le porte chiuse in camera da letto.
-Nelle camere da letto o in ambienti dove è possibile che si possa anche dormire devono essere installati a parete, all’altezza del cuscino.
-Se installati nella stanza dove è attivo il dispositivo di riscaldamento, devono essere posizionati a parete ad una distanza da 1 a 3 metri orizzontali dal dispositivo (ed ad almeno 30 cm. dalle pareti e/o da fonti di illuminazione) e ad una altezza di circa 150 cm. da terra.
Buongiorno. Ho visto recentemente in casa di un amico, un rilevatore di monossido a batteria installato in una cucina (in alto, ma la cucina ha una porta finestra), mentre la caldaia si trova in un ripostiglio che si affaccia sul corridoio che porta alla suddetta cucina, ad una distanza quindi di circa quattro-cinque metri dal rilevatore. E’ corretta una installazione di questo tipo? Non sarebbe più utile piazzare il rilevatore direttamente nel ripostiglio? Grazie per una eventuale risposta.