Prodotti chimici, sostanze pericolose, composti tossici, veleni in garage
Vediamo dunque quali sono questi potenziali veleni in garage, pronti a mettere a repentaglio la nostra salute e quella dei nostri cari se non custoditi e conservati nel modo più adeguato. Si tratta per lo più di sostanze chimiche di uso comune:
Olio lubrificante per motori
Questo olio di origine minerale è utilizzato per minimizzare gli attriti delle componenti meccaniche del motore, ed è composto da una base che deriva dal petrolio e da diversi altri componenti chimici. Il pericolo maggiore è rappresentato dall’olio usato, che può essere contaminato con zinco, rame ed altri metalli pesanti “raccolti” a livello del motore; è inoltre possibile che l’olio per motori contenga sostanze sospettate per la loro cancerogenicità.
Dal momento che si tratta di un composto non biodegradabile, l’olio per motori è considerato uno degli inquinanti peggiori. Si calcola che, versando solo uno o due decilitri di olio usato nell’acqua, questo può formare una patina superficiale dell’estensione di quasi 9000 metri quadrati (più di un campo da calcio!). Pertanto l’olio usato non deve essere, nella maniera più assoluta, sversato negli scarichi fognari ma conferito presso gli appositi centri di raccolta (vedi link in fondo alla pagina) o nelle isole ecologiche.
Liquido antigelo
Questo prodotto chimico viene utilizzato nei radiatori di automobili e di altri veicoli a motore allo scopo di evitare il congelamento dell’acqua in inverno. La sostanza più pericolosa contenuta nei prodotti antigelo è rappresentata dal glicole etilenico, estremamente tossico in caso di ingestione: questo composto infatti può seriamente danneggiare cuore, cervello e reni e, nei casi più gravi di avvelenamento, anche la morte. A causa del suo odore vagamente dolciastro, il liquido antigelo spesso richiama insetti ed altri animali, e non è da escludere che anche i bambini ne possano essere vagamente attratti: per questo, le confezioni devono essere tenute al di fuori della loro portata.
Quando si effettua il rabbocco del liquido antigelo bisogna sempre indossare mascherina e guanti, dal momento che il glicole etilenico può essere facilmente assorbito a livello cutaneo (determinando danni agli organi interni) e, se inalato, causare giramenti di testa e cefalee.
In commercio si possono trovare anche antigelo a base di glicole propilenico, una sostanza simile per efficacia alla precedente ma caratterizzata da una tossicità molto minore. Pertanto è sufficiente leggere l’etichetta per capire con quale sostanza si abbia a che fare e, possibilmente, scegliere l’antigelo meno tossico. Anche in questo caso, tuttavia, il prodotto va maneggiato ed conservato con la massima attenzione.
Batterie al piombo per auto
Nella maggior parte dei modelli le batterie per autoveicoli contengono piombo e una soluzione di acido solforico. Le batterie sono progettate per essere completamente sigillate in modo tale da ridurre i rischi di contaminazione con l’esterno; tuttavia, durante il loro funzionamento, la soluzione elettrolitica contenuta produce gas potenzialmente esplosivi in caso di accumulo negli ambienti chiusi. Non bisogna mai tentare di forzare il coperchio o aprire le batterie, nemmeno quando esse sono completamente scariche, dal momento che l’acido solforico contenuto è estremamente caustico. I suoi fumi inoltre sono in grado di causare ustioni ed irritazioni sulla pelle, mentre il contatto con gli occhi può causare addirittura la cecità permanente.
Il piombo è un metallo pesante che, in seguito a prolungata esposizione, si accumula nell’organismo causando danni agli organi interni (in particolar modo al cervello), che nei bambini sono ancor più gravi. Anche i danni all’ambiente possono essere ingenti pertanto, per evitare contaminazioni, le batterie scariche devono essere smaltite presso le isole ecologiche e non abbandonate nell’ambiente o gettate via nel cassonetto insieme ai comuni rifiuti domestici.
Antiparassitari per animali
Chi possiede animali domestici sa bene quanto è importante utilizzare periodicamente antiparassitari contro pulci e zecche, disponibili in commercio in una grande varietà di formulazioni (es. collari antipulci, prodotti “spot-on”…). All’interno di questi prodotti si trovano sostanze potenzialmente pericolose anche per l’uomo, come ad esempio piretrine, permetrina, fipronil o imidacloprid.
È importante utilizzare questi prodotti solo indossando guanti ed eventualmente una mascherina; nelle 24 ore successive all’utilizzo dei prodotti spot-on è bene non toccare l’animale ed evitare che esso venga a contatto con i bambini. Nel caso l’animale venisse accidentalmente toccato, bisogna lavarsi le mani con abbondante acqua calda e sapone. I collari antipulci rilasciano gradualmente i principi antiparassitari contenuti, pertanto bisogna ricordare di non portarsi le mani agli occhi o alla bocca dopo aver toccato l’animale.
Idropittura
Come dice il nome, le idropitture sono prodotti a base d’acqua, che rappresenta il solvente principale; in aggiunta sono contenuti anche pigmenti colorati ed altre sostanze di natura chimica. In molti casi la pittura, asciugandosi, rilascia formaldeide nell’aria e questo è un aspetto particolarmente critico soprattutto quando si eseguono tinteggiature di interni.
In caso di prolungato contatto con la formaldeide, i sintomi più comuni sono mal di testa ed irritazione ad occhi, naso e bocca. Pertanto, è altamente consigliato l’utilizzo di guanti e mascherina protettiva; per evitare di inalare quantità eccessive di formaldeide ed altre sostanze volatili nocive è bene tenere le finestre aperte in modo tale da consentire il ricambio di aria. Si può anche ricorrere all’utilizzo di un ventilatore per facilitare l’asciugatura nelle 48 ore successive alla tinteggiatura. Durante i lavori i bambini devono essere tenuti sempre lontani; la pittura che reca sulla confezione la scritta “per esterni”, inoltre, non deve essere mai utilizzata all’interno delle case dal momento che spesso rilascia grandi quantità di composti tossici volatili.
Pittura a olio
Solitamente questo tipo di pittura viene utilizzata per gli esterni, dal momento che crea una patina resistente agli agenti atmosferici e di lunga durata nel tempo. In alcuni casi le pitture con base ad olio vengono utilizzate anche negli ambienti domestici per tinteggiare le pareti di stanze piuttosto umide (es. la cucina o il bagno); in questo modo si crea una patina impermeabile sul muro che protegge efficacemente l’intonaco sottostante.
Nelle pitture ad olio sono contenuti moltissimi diversi solventi organici come ad esempio toluene, xilene ed altri composti derivati dal petrolio; molto spesso queste pitture contengono anche resine alchiliche. Le sostanze contenute in questi prodotti possono essere estremamente irritanti per gli occhi e per la pelle; in seguito all’inalazione prolungata dei fumi è frequente osservare nausee, mal di testa, capogiro, difficoltà respiratorie e senso di affaticamento. Questi sintomi sono più frequenti quando le pitture ad olio vengono utilizzate in ambienti chiusi o dove la circolazione dell’aria risulta insufficiente. Solitamente basta spostarsi e tornare a respirare aria fresca affinché i sintomi scompaiano, ma è bene evitare di trovarsi a lungo a contatto con le emissioni di queste pitture.
Molto più grave è l’esposizione cronica, che può causare problemi spesso irreversibili a livello degli organi interni, e soprattutto del cervello, e nei casi più gravi anche il decesso. Le pitture ad olio devono quindi essere utilizzate con estrema cautela, indossando sempre guanti e mascherina. Se possibile, si deve evitare l’impiego di questi prodotti all’interno delle case.
Prevenire e ridurre il rischio veleni e sostanze pericolose in garage
Ecco alcuni link per saperne di più sui pericoli nascosti nel garage e sui comportamenti da adottare per prevenire intossicazioni e inquinamento dell’ambiente:
Architettura e Sostenibilità – Colori e Vernici
Pericoli e rischi per la salute della pittura ad olio
Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati
Gestione Rifiuti – Smaltimento Oli Usati